Vienna (Austria), 26 giu. (LaPresse/AP) – L’agenzia delle Nazioni unite contro le droghe ha lanciato l’allarme sull’aumento nell’utilizzo delle cosiddette ‘designer drugs’, stupefacenti sintetici prodotti in laboratori clandestini e realizzati in modo da poter essere venduti legalmente. Tali sostanze “possono essere di gran lunga più dannose delle droghe tradizionali”, afferma l’agenzia in un comunicato allegato al proprio rapporto annuale. “L’utilizzo di nomi colloquiali per le pastiglie, come ‘spice’, ‘miao-miao’ e ‘sali da bagno’, ingannano i giovani facendo loro credere di assumere semplici sostanze che comportano scarsi rischi”, aggiunge la nota.
A metà del 2012 nel mondo erano state scoperte 251 sostanze di questo tipo, contro le 166 della fine del 2009. Il problema, afferma la nota, è che i produttori riescono sempre a eludere le norme che vengono introdotte dai governi, realizzando nuove varianti. Il rapporto dell’Ufficio Onu per il controllo delle droghe e la prevenzione del crimine afferma che quasi il 5% dei residenti europei fra i 15 e i 24 anni ha già sperimentato questo tipo di droghe. Nel 2011, prosegue il rapporto, i sequestri di ‘designer drugs’ sono aumentati del 66% rispetto alle 123 tonnellate dell’anno prima.
Per quanto riguarda le droghe tradizionali, afferma il rapporto, la diffusione è rimasta stabile, con eroina e oppiacei consumati da 14,6 milioni di persone, pari allo 0,4% della popolazione adulta mondiale. In Europa, inoltre, l’utilizzo di eroina appare in calo, a causa dell’invecchiamento dei consumatori e alle più efficaci operazioni di sequestro. Il consumo di cocaina, sebbene ancora piuttosto raro, sembra essere in aumento in Cina e Hong Kong, come dimostrano recenti sequestri. Negli Usa l’utilizzo della cocaina è invece calato del 40% fra il 2006 e il 2011, a causa del calo di produzione in Colombia e delle migliori misure di prevenzione dei traffici.
In ultima analisi, l’ufficio delle Nazioni unite ha rivisto al ribasso il numero di persone che fanno uso di stupefacenti per endovena e quello delle persone che hanno contratto il virus Hiv dalle iniezioni. Sono infatti 14 milioni le persone fra i 16 e i 65 anni che assumono stupefacenti per endovena e, di queste, 1,6 milioni hanno così contratto l’Hiv. Questi dati sono in calo rispettivamente del 12% e del 46% rispetto all’ultima stima di cinque anni fa.
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