Beirut (Libano), 24 giu. (LaPresse/AP) – Sono almeno 16 i soldati libanesi uccisi negli scontri con i seguaci dell’imam radicale sunnita Ahmad al-Assir a Sidone, nel sud del Libano. Lo ha fatto sapere l’esercito di Beirut. Secondo l’agenzia di stampa libanese National News Agency, tra le vittime ci sono due ufficiali delle forze armate, mentre altre 50 persone sono rimaste ferite. Fonti ospedaliere hanno riferito che sono stati uccisi inoltre almeno tre sostenitori di al-Assir. L’esercito ha fatto sapere che gli uomini armati si sono asserragliati nella moschea Bilal bin Rabbah, da dove sparano ai militari, e che hanno usato civili come scudi umani. Gli scontri sono scoppiati ieri dopo che i soldati hanno arrestato un sostenitore dello sceicco. Di seguito alcuni seguaci di al-Assir hanno aperto il fuoco contro un posto di blocco dell’esercito.

L’esercito ha chiesto agli uomini armati di consegnarsi alle autorità, aggiungendo che “non terminerà le operazioni finché la sicurezza non sarà ripristinata del tutto”. Il religioso 45enne sta chiedendo da mesi che Hezbollah rinunci alle armi e accusa le forze armate di non aver fatto niente per impedire al movimento sciita di coinvolgersi maggiormente nella guerra civile in Siria. Hezbollah ha diffuso un comunicato in cui condanna “i reati commessi da al-Assir e dalla sua gang” e dichiara la propria solidarietà all’esercito, chiedendo a tutti i libanesi di stare al fianco dei soldati. Il presidente libanese, Michel Suleiman, ha convocato per oggi un incontro di emergenza del governo.

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