Mumbai (India), 4 giu. (LaPresse/AP) – Vietato esporre i manichini con capi di biancheria intima e vestiti succinti fuori dai negozi per evitare stupri. È l’iniziativa adottata dal Consiglio municipale di Mumbai, in India, che presto potrebbe diventare legge in città se ci sarà il via libera definitivo da parte del governatore locale. Il Consiglio comunale ha approvato la proposta a larga maggioranza il mese scorso. Il principio che ha guidato la stesura del testo, spiega la consigliera Ritu Tawde che ha presentato la proposta, è che l’esposizione di questi manichini umilia le donne e potrebbe provocare gli uomini spingendo ad aggredirle. “Questo tipo di uomini viene provocato dai manichini perché dopo tutto, un manichino è la riproduzione del corpo femminile”, sostiene la politica di Mumbai, aggiungendo che “i manichini non vanno bene per la cultura indiana” e sottolineando che comunque i titolari dei negozi potranno continuare a esporli all’interno delle botteghe. Gli indiani hanno chiesto sempre più spesso tutele per le donne dopo il caso della studentessa stuprata il 16 dicembre su un bus di Nuova Delhi; la giovane morì dopo alcuni giorni di agonia in un ospedale di Singapore.
Non mancano le critiche al provvedimento. Secondo alcuni, infatti, l’iniziativa non avrà alcun impatto sulla violenza contro le donne. “Viviamo nel XXI secolo e tutte le cose di questo tipo, i porno, i film, le immagini, sono disponibili sui siti web e sui telefoni; un manichino fa poco la differenza”, afferma Viren Shah, presidente dell’Associazione welfare della federazione dei commercianti al dettaglio. A questo replica però la consigliera comunale Tawde: “Se qualcuno vuole guardare immagini pornografiche in rete lo fa con una scelta cosciente; in questo caso, invece, i manichini sono ovunque e le persone non hanno scelta: li incontrano quando escono di casa e camminano per le strade”, sostiene la donna.
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