Peshawar (Pakistan), 29 mag. (LaPresse/AP) – Ci sarebbe anche il numero 2 dei talebani pakistani, Waliur Rehman, tra le cinque vittime di un attacco drone Usa avvenuto oggi in Pakistan nella regione del Nord Waziristan, al confine con l’Afghanistan. Lo affermano due funzionari dell’intelligence di Islamabad, citando come fonte alcuni informatori che avrebbero visto il cadavere di Rehman. Un terzo agente sostiene inoltre di avere intercettato delle trasmissioni audio in cui viene affermato che il comandante talebano sarebbe morto. I militanti pakistani hanno però negato la notizia tramite il portavoce Ahsanullah Ahsan, che ha parlato via telefono con Associated Press da una località sconosciuta. “Per quanto ne so si tratta di una notizia falsa, non sono in possesso di tale informazione”, ha dichiarato.
Nel 2010 gli Usa hanno inserito Rehman nel programma ‘Rewards for justice’ proponendo un premio di cinque milioni di dollari per chi avesse fornito informazioni su di lui. Rehman è soprattutto noto per le sue azioni in Pakistan, tuttavia Washington ha precisato che ha preso parte anche a diversi attacchi oltre confine, in Afghanistan, contro personale Usa e della Nato. Il comandante talebano era formalmente ricercato per il suo coinvolgimento in un attacco alla base Usa di Khost, in Afghanistan, avvenuto nel 2009 e in cui morirono sette americani.
Intanto Islamabad condanna l’azione. “Il governo del Pakistan – afferma il ministero degli Esteri – ha costantemente ripetuto che gli attacchi drone sono controproducenti, comportano la morte di civili innocenti, hanno implicazioni nell’ambito dei diritti umani e di carattere umanitario. Violano inoltre i principi di sovranità nazionale, integrità territoriale e le leggi internazionali”. Nel comunicato del ministero non ci sono riferimenti al presunto omicidio di Rehman.
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