Pechino (Cina), 6 mag. (LaPresse/AP) – Mentre in Medioriente le tensioni aumentano a causa della crisi siriana, la Cina ospita questa settimana il leader palestinese Mahmoud Abbas e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Il presidente dell’Anp è stato accolto in mattinata dalla controparte cinese Xi Jinping nella Grande sala del popolo, a Pechino, mentre il capo del governo di Tel Aviv ha iniziato una visita a Shanghai, dopo aver tenuto ieri una riunione di emergenza del governo in seguito al raid su Damasco. Netanyahu dovrebbe arrivare nella capitale mercoledì, mentre Abbas ripartirà domani.
ABBAS: CON CINA VISIONE COMUNE. Anp e Cina condividono “le stesse visioni su molti problemi del mondo”, ha detto il numero uno dell’Anp, il quale poi ha fatto sapere di apprezzare “l’elevata posizione della Cina nel mondo di oggi”. Nel corso dell’incontro Abbas e Xi Jinping hanno firmato accordi di cooperazione tecnica e scambio culturale. La Cina ha riconosciuto lo Stato palestinese nel 1988, quattro anni prima di stabilire relazioni diplomatiche con Israele. Tradizionalmente Pechino ha un profilo basso nella diplomazia in Medioriente, ma negli ultimi anni ha provato a giocare un ruolo più attivo nella regione, stabilendo relazioni con entrambe le parti. Sulla questione siriana continua invece a opporsi fortemente all’intervento internazionale. La scorsa settimana, il ministro degli Esteri Wang Yi si è detto disponibile a organizzare un incontro tra Abbas e Netanyahu se i due vorranno.
CINA: VOGLIAMO FACILITARE PROCESSO PACE. Ospitare negli stessi giorni i leader di Anp e Israele, ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri cinese Hua Chunying durante una conferenza stampa, “fa parte degli sforzi della Cina mirati a facilitare il processo di pace in Medioriente”. “La Cina – ha aggiunto – pensa che contribuire nei negoziati abbia grande significato e vorrebbe assumersi impegni positivi e costruttivi nel riavviare i colloqui di pace fra Palestina e Israele”. L’auspicio di Pechino, ha concluso la portavoce, è raggiungere una soluzione che permetta di avere sia la sicurezza di Israele sia la fondazione di uno Stato palestinese basato sulla restituzione all’Anp dei territori occupati dagli israeliani.
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