Damasco (Siria), 29 apr. (LaPresse/AP) – Il primo ministro siriano Wael Nader Al-Halqi è scampato a un attentato avvenuto questa mattina a Damasco. Lo riferisce la televisione di Stato. L’ordigno è esploso vicino al convoglio del premier che stava transitando nel quartiere Mazzeh di Damasco, nei pressi di una scuola. Il capo del governo è rimasto illeso e, secondo quanto riporta la tv governativa Al-Ikhbariya, dopo l’attacco ha preso parte a un incontro con una commissione economica. Ci sarebbero tuttavia delle vittime. Nessuno ha ancora rivendicato la responsabilità per l’azione.

MORTA GUARDIA DEL CORPO. Secondo quanto riporta l’Osservatorio siriano per i diritti umani, nell’esplosione ha perso la vita la guardia del corpo del premier, mentre il suo autista è in condizioni critiche. La televisione di Stato, a dimostrazione delle buone condizioni del primo ministro, ha mandato in onda alcune sue immagini. Tuttavia nel filmato al-Halqi non fa riferimento all’esplosione e i giornalisti non gli pongono domande su di essa. Non si capisce quindi se siano state girate effettivamente dopo lo scoppio. L’attacco è avvenuto nel quartiere di Mazzeh, che ospita numerose sedi diplomatiche straniere, a solo 100 metri dalla residenza dell’ambasciatore svizzero. Mazzeh è sede anche di una importante base dell’aeronautica militare e luogo di residenza di molti alti ufficiali.

ORDIGNO ESPLOSO SOTTO AUTO. Le immagini trasmesse dall’emittente di Stato mostrano automobili fortemente danneggiate dallo scoppio e detriti, mentre i vigili del fuoco tentano di spegnere un grande incendio. Un ufficiale del governo ha dichiarato ad Associated Press che l’attentato è stato provocato da un dispositivo esplosivo improvvisato piazzato sotto un’automobile parcheggiata nell’area, e che l’ordigno è stato fatto esplodere proprio al passaggio del convoglio di al-Halqi. Quest’ultimo, originario di Daraa e membro di spicco del partito Baath, ha assunto l’incarico lo scorso anno dopo che il predecessore Riad Hijab ha disertato fuggendo in Giordania. In precedenza l’attuale premier era ministro della Salute.

ATTACCHI CONTRO IL GOVERNO. L’attacco non è il primo contro alte cariche dello Stato in Siria. Lo scorso 18 luglio un’esplosione contro l’edificio della sicurezza nazionale, sempre nella capitale, nel corso di un incontro di Gabinetto, provocò la morte del ministro della Difesa e del suo vice, cognato del presidente Bashar Assad. Il 12 dicembre, invece, un’autobomba colpì il ministero dell’Interno a Damasco, uccidendo diverse persone e ferendone 20, tra cui il ministro Mohammed al-Shaar. La notizia del suo ferimento emerse però solo una settimana dopo l’attentato, dopo che il ministro è stato trasferito in Libano per essere curato.

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