Nairobi (Kenya), 6 mar. (LaPresse/AP) – Le accuse secondo cui l’Alto commissario britannico Christian Turner avrebbe interferito nello spoglio elettorale in Kenya “sono completamente false e fuorvianti”. Lo fa sapere il Foreign Office britannico in una nota. Il partito del vice primo ministro, Uhuru Kenyatta, che ieri risultava in testa a scrutinio in corso, ha accusato Turner di un “coinvolgimento confuso, sospetto e piuttosto animato” per aver influenzato la commissione elettorale nella decisione di conteggiare le schede inizialmente considerate nulle nel computo totale. Inoltre, il partito di Kenyatta ha chiesto a Turner di spiegare “l’improvviso aumento di personale militare britannico” in Kenya. I soldati inviati in Kenya, spiega il ministero britannico, fanno parte di un programma di addestramento i cui dettagli erano stati stabiliti nove mesi fa, “senza alcun collegamento con le elezioni in Kenya”.

Il Regno Unito, precisa il Foreign Office, non ha preso alcuna posizione sulla questione delle schede nulle. “Abbiamo sempre detto – si legge nel comunicato – che il risultato di queste elezioni sarà deciso esclusivamente dai keniani. Chiediamo a tutte le parti di garantire la calma, evitare dichiarazioni provocatorie e portare eventuali dispute davanti al tribunale”. Ieri sera, il presidente della commissione elettorale ha fatto sapere che centinaia di migliaia di schede ritenute nulle poiché non rispettavano i requisiti richiesti saranno conteggiate ugualmente nel computo finale dei voti. Questo rende più difficile che uno degli otto candidati superi il 50% dei voti, necessario a vincere senza ricorrere al ballottaggio. Una situazione che, alla luce dei risultati provvisori di ieri, danneggia appunto Kenyatta.

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