Londra (Regno Unito), 26 feb. (LaPresse/AP) – L’inchiesta britannica sull’avvelenamento dell’ex spia russa Alexander Litvinenko, più volte rimandata, potrebbe non iniziare nemmeno il primo maggio, come inizialmente previsto. Lo ha detto oggi in aula il giudice Robert Owen, che segue il caso. Owen ha infatti rivelato di essere “sempre più preoccupato dal fatto che, a causa della complessità delle indagini che devono precedere le udienze, quella del primo maggio sia una data a cui potrebbe non essere possibile attenersi”.
Nel corso dell’udienza di oggi, inoltre, i media britannici hanno chiesto che tutti i procedimenti si svolgano a porte aperte, criticando il governo che, per motivi di sicurezza, vorrebbe mantenere il riserbo su parte delle udienze. Neil Sheldon, che rappresenta l’esecutivo, ha affermato infatti che “la diffusione del materiale in questione porrebbe un rischio reale al pubblico interesse”. Litvinenko, è un’ex spia russa che si oppose al Cremlino e morì nel novembre 2006 con un the avvelenato al polonio 210. I suoi familiari sostengono che al tempo del decesso l’uomo lavorasse per l’intelligence britannica. Il Regno Unito sospetta due cittadini russi per l’omicidio, ma Mosca rifiuta di concederne l’estradizione.
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