Beirut (Libano), 18 gen. (LaPresse/AP) – È polemica per un nuovo videogioco basato sulla guerra civile Siria, in cui gli utenti entrano nei panni dei ribelli che combattono il regime di Damasco. Il conflitto ha causato sinora almeno 60mila vittime, mentre la diplomazia internazionale non riesce a trovare un accordo sulle modalità di intervento. Intanto, il gioco ha scatenato le polemiche. C’è chi sostiene che ‘Endgame: Syria’ sia un modo per far conoscere il dramma siriano, mentre molti lo ritengono offensivo e diseducativo. Tra questi Apple, che ha rifiutato di distribuire l’applicazione.

Gli utenti di ‘Endgame: Syria’ affrontano gli stessi dilemmi dei ribelli che lottano contro il regime del presidente Bashar Assad e sono costretti a decidere se sia meglio negoziare una soluzione di pace o inviare militanti islamici a uccidere i miliziani pro-governativi. Il gioco è stato diffuso il 12 dicembre ed è disponibile gratuitamente su dispositivi che usano il sistema Android. Google ha fatto sapere che l’applicazione sinora è stata scaricata cinquemila volte, ma che molte persone hanno giocato online.

Lo sviluppatore del gioco, la società britannica Auroch Digital, spera che l’applicazione fornirà informazioni utili sul conflitto. “È un modo di scoprire delle cose, per chi non vuole leggere i giornali ma si interessa a quello che succede nel mondo”, ha affermato Tomas Rawlings, direttore per il design e la produzione della compagnia. Le persone entusiaste dell’idea non mancano e un attivista siriano 18enne ha perfino suggerito alcune modifiche per avvicinare il gioco alla realtà della guerra. Non tutti, però, sono d’accordo. Apple è tra questi, e ha rifiutato di distribuire il videogioco.

Ci sono volute circa due settimane per sviluppare il videogame, in cui l’utente assume il ruolo dei ribelli che cercano di far crollare il regime di Damasco. Il percorso include tappe politiche e militari e il giocatore deve scegliere come rispondere alle azioni del governo. In alcune operazioni vengono uccisi civili e i ribelli perdono una parte del consenso. Per tutta la durata del gioco l’utente riceve informazioni di base sul conflitto e i vari aspetti della situazione nel Paese. Il percorso termina quando una delle due parti perde il sostegno o accetta un accordo di pace. A quel punto al giocatore viene illustrato il futuro del Paese. Più durano i combattimenti, più drammatica e caotica diventa la situazione. L’impressione è che, indipendentemente dal vincitore, la Siria perderà.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: ,