Allahabad (India), 14 gen. (LaPresse/AP) – Sono circa tre milioni i devoti indù che si sono già immersi in India nel fiume Gange per il rituale del Maha Kumb Mela, che si tiene ogni 12 anni e si crede che consenta di purificarsi dai peccati. Lo riferisce uno dei principali organizzatori dell’evento, Mani Prasad Mishra, spiegando che entro la fine della giornata ci si aspetta che nelle acque fredde del Gange si saranno immerse 11 milioni di persone.

Si tratta di uno dei raduni religiosi più grandi al mondo e dura 55 giorni, ma oggi è considerata la giornata più di buon auspicio per compiere l’immersione. Il valore assegnato al giorno dipende da segnali astrologici. Il rituale si svolge ad Allahabad, dove il Gange si unisce al fiume Yamuna e, secondo le credenze indù, anche al mitico fiume Saraswati.

Il nome della festività deriva dalla credenza indù che dei e demoni abbiano combattuto per una brocca (detta ‘kumbh’) di nettare che avrebbe dato loro l’immortalità. Secondo il mito, uno degli dei sarebbe fuggito con il vaso facendo cadere quattro gocce di nettare. Le cerimonie si tengono ogni tre anni a rotazione in uno dei quattro luoghi dove si dice che siano cadute le gocce di nettare. La festa che si tiene ad Allahabad è considerata la più importante per via della confluenza dei fiumi.

L’area nella quale si svolge il rituale, che copre circa 2mila ettari, si è trasformata da ieri in una distesa di tende verdi, blu e color zafferano. Più di 30mila servizi igienici provvisori sono stati allestiti. Ampio anche il dispiegamento delle forze di sicurezza, con circa 50mila agenti impegnati a garantire il tranquillo svolgimento del raduno.

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