Washington (Usa), 11 gen. (LaPresse/AP) – Nessun accordo dopo l’incontro tra il vicepresidente Usa, Joe Biden, e rappresentanti della National Rifle Association (Nra), la più potente lobby delle armi statunitense. Biden è a capo di una task-force creata dal presidente, Barack Obama, dopo la sparatoria nella scuola di Newtown, in Connecticut, per individuare “proposte concrete” di modifiche da apportare alla normativa vigente sulle armi. Tra le proposte dell’amministrazione ci sono il divieto di vendite di fucili d’assalto, alcune limitazioni sui caricatori che possono contenere molte pallottole e controlli su chi vuole acquistare un’arma. “Il vicepresidente ha spiegato molto chiaramente che il presidente ha già preso una decisione su questi punti e noi abbiamo fatto capire che non siamo d’accordo”, ha detto il presidente della Nra, David Keene, dopo l’incontro con Biden. Intanto il vicepresidente Usa ha fatto sapere che entro martedì prossimo presenterà a Obama le raccomandazioni sui passi da intraprendere nell’ambito delle norme sulle armi. “Questo non significa – ha precisato il vicepresidente – che la discussione finirà qui, ma il pubblico ci chiede di agire”.
Oltre ai rappresentanti della Nra, Biden ha incontrato ieri alcuni esponenti del mondo dello spettacolo e altri gruppi di proprietari di armi. I partecipanti ai meeting hanno riferito che il tono della discussione è stato aperto e sincero, ma nessuna delle parti si è detta pronta a fare concessioni. Per oggi, invece, sono previsti colloqui tra Biden e rappresentanti dell’industria dei videogiochi. Il vicepresidente ha ammesso che le sue raccomandazioni non potranno eliminare tutte le future sparatorie, ma ha sottolineato che “occorre trovare qualche tipo di terreno comune, non per risolvere tutti i problemi, ma per ridurre la probabilità che i nostri figli siano in pericolo mentre si trovano a scuola e per diminuire la probabilità che le armi da fuoco vengano usate per scopi violenti nella nostra società”.
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