Nuova Delhi (India), 30 dic. (LaPresse/AP) – Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, “condanna con fermezza il brutale crimine” di cui è stata vittima la giovane indiana morta ieri a Singapore, giorni dopo essere stata stuprata e brutalmente picchiata a Nuova Delhi. Una dichiarazione diffusa dal portavoce Martin Nesirky fa sapere che Ban “offre le proprie sincere condoglianze” alla famiglia della studentessa, chiedendo che il governo indiano si muova concretamente per evitare nuovi crimini del genere e perché i responsabili siano portati davanti alla giustizia. Il governo indiano deve anche “rafforzare i servizi decisivi per le vittime di stupro”, ha aggiunto Ban. Il caso ha creato scandalo in India, dove le violenze di ogni gravità sono comuni sulle donne, anche a causa dell’atteggiamento sociale che tende a nasconderle o giustificarle, e di quello della polizia che sottovaluta i fatti e malvolentieri accetta le denunce.
“La violenza contro le donne non deve mai essere accettata, mai scusata, mai tollerata. Ogni ragazza, ogni donna ha il diritto di essere rispettata, valorizzata e protetta”, ha dichiarato il segretario generale. Ieri, dopo che la 23enne è morta in ospedale a Singapore, i sei sospetti responsabili dello stupro sono stati incriminati per omicidio. La polizia di Nuova Delhi, tramite il portavoce Rajan Bhagat, ha spiegato che ora rischiano la pena di morte, chiesta a gran voce dalla folla scesa in strada in questi giorni per manifestare.
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