Barcellona (Spagna), 25 nov. (LaPresse/AP) – “Queste sono le elezioni più decisive della storia della Catalogna”. Lo ha detto il leader del partito nazionalista catalano Convergenza e unione (Ciu), Artur Mas, che ha già annunciato, in caso di vittoria, un referendum per l’indipendenza. I sondaggi attribuiscono in effetti la maggioranza ai partiti che sostengono l’ipotesi del referendum, una iniziativa bollata come “incostituzionale” dal governo di Madrid.
L’idea dell’indipendenza si fa sempre più strada. “Cinque anni fa ero a favore di un modello federale, ma adesso abbiamo visto che non si può fare”, racconta un operaio di 37 anni, Miquel Angel Aragon, all’uscita dal seggio. Oggi – aggiunge – sono a favore dell’indipendenza”. Ma non tutti sono d’accordo. “Non siamo separatisti, vogliamo rimanere con la Spagna”, è il commento di un altro elettore, un pensionato di 69 anni, che sottolinea che mettere su uno Stato indipendente “sarebbe molto costoso”. In Catalogna si produce circa un quinto del Prodotto interno lordo spagnolo a fronte di una popolazione di circa il 15%, pari a 7,3 milioni di persone.
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