San Francisco (California, Usa), 21 nov. (LaPresse/AP) – San Francisco fa un nuovo passo verso il divieto di mostrarsi nudi in pubblico, con cui infliggerà un duro colpo alla sua reputazione di città nemica delle inibizioni. Nella notte scorsa il Board of supervisors, organo legislativo della città, ha infatti approvato l’ordinanza che impone il divieto in gran parte dei luoghi pubblici. Prima che possa entrare definitivamente in vigore, il provvedimento deve ancora essere approvato in un’ultima votazione e poi firmato dal sindaco Edwin Lee.

Di misura l’approvazione da parte del Board of supervisors, con sei voti favorevoli e cinque contrari. La proposta, presentata dal supervisore Scott Wiener, prevede che chi sarà colto una prima volta a violare il divieto incorrerà in una pena massima di una multa di cento dollari. Alla terza volta che il divieto sarà infranto, il comportamente sarà invece trattato come un reato minore punibile con un massimo di 500 dollari di multa e fino a un anno di reclusione. Al divieto saranno previste anche deroghe, in occasione di particolari eventi come il gay pride annuale e la corsa a piedi Bay-to-breakers, in cui spesso i partecipanti competono in costume o con parti del corpo scoperte.

Weiner ha proposto il provvedimento per rispondere al crescente numero di lamentele da parte degli abitanti del ‘quartiere gay’ Castro, spiegando di essersi opposto per quasi due anni al divieto, ma di aver poi dovuto cedere. “Non si tratta più – ha spiegato – di un evento occasionale in una zona eccentrica della città. Nel quartiere Castro sono cose che si ripetono ogni giorno, con un approccio alla ‘hey, guardate che cosa ho'”.

Gli oppositori di Weiner nel board affermano che applicare il divieto all’intera città non sia però necessario. E che, anzi, distoglierà la polizia da problemi più importanti. Dopo il voto del Board, cori di disapprovazione hanno accolto la decisione, mentre all’esterno alcuni attivisti protestavano. Una donna, Gypsy Taub, è anche entrata nuda nell’aula, finendo per essere trascinata all’esterno. Un ricorso a livello federale è già stato presentato.

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