Beirut (Libano), 25 ott. (LaPresse/AP) – Il governo siriano ha accettato il cessate il fuoco di quattro giorni, proposto dall’inviato speciale di Onu e Lega araba Lakhdar Brahimi, in occasione della festività dell’Id al-Adha a partire da domani. Nell’annuncio letto alla televisione di Stato, l’esercito ha però sottolineato che si riserverà il diritto di rispondere al fuoco e alle bombe, e di impedire ai ribelli di rafforzare le loro posizioni e ottenere rifornimenti. Secondo Brahimi, questo cessate il fuoco potrebbe portare a una tregua più lunga e a negoziazioni politiche tra le parti. Le forze ribelli hanno però respinto l’idea, sottolineando la scarsa fiducia nelle promesse del regime di Bashar Assad. Entrambe le parti hanno violato precedenti accordi simili dopo averli accettati. Secondo gli attivisti, dall’inizio delle rivolte contro Assad, a marzo 2011, sono già morte 35mila persone.
Commenti positivi per la decisione del governo di Damasco sono giunti dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon. Il mondo, ha detto il portavoce del numero uno delle Nazioni unite, Martin Nesirky, guarderà per vedere se le pistole saranno in silenzio domani mattina. Se questo avverrà, ha aggiunto, gli operatori umanitari dell’Onu, che lavorando con la Mezzaluna arabo siriana, sono pronti a muoversi nelle aree che finora non sono state facilmente accessibili a causa dei combattimenti. Il segretario generale chiede inoltre a tutti gli attori chiave di usare la propria influenza affinché la sospensione delle violenze “possa realmente entrare e rimanere in vigore”. Una condizione che, ha spiegato Nesirky, si spera possa portare a un prolungato cessate il fuoco e a negoziazioni politiche.
Intanto, il ministro degli Esteri iraniano Ali Akbar Salehi ha telefonato all’omologo siriano Walid al-Moallem per congratularsi dell’accettazione del cessate il fuoco temporaneo. Lo riporta l’agenzia di stampa iraniana Fars, precisando che Salehi ha definito la scelta del regime “un’azione positiva”.
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