Rabat (Marocco), 18 ott. (LaPresse/AP) – Qualsiasi intervento dei Paesi dell’Africa occidentale contro i gruppi estremisti nel nord del Mali sarà considerato un atto di aggressione dai tuareg del Movimento nazionale per la liberazione dell’Azawad (Mnla). Lo ha detto il portavoce dell’organizzazione, Moussa Ag Attaher, nel corso di un incontro con giornalisti nella capitale marocchina Rabat. Il Mnla, ha affermato il portavoce, è pronto a sedersi a un tavolo di negoziati con il governo di Bamako e rappresentanti dei Paesi vicini per formulare una strategia comune volta a espellere i gruppi legati ad al-Qaeda che si sono stabiliti nel nord del Mali.
“Crediamo – ha spiegato Ag Attaher – che tutte le azioni che hanno luogo nel territorio dell’Azawad senza l’approvazione del Mnla siano azioni contro di noi, per cui risponderemo. Proponiamo che, contemporaneamente agli sforzi politici, il Mnl, l’Ecowas, il Mali e gli altri Paesi coinvolti in questa iniziativa si siedano insieme e elaborino una strategia per collaborare”.
Ad aprile i ribelli tuareg hanno preso il controllo del nord del Mali, dichiarando indipendente il territorio dell’Azawad. Successivamente sono stati tuttavia respinti dalle principali città da gruppi di estremisti che vogliono creare uno Stato islamico e introdurre la sharia. Una risoluzione approvata la settimana scorsa dal Consiglio di sicurezza dell’Onu prevede la creazione di una forza militare africana in Mali, con lo scopo di cacciare i militanti islamici.
Attaher ha detto di dubitare che alcune migliaia di soldati africani riescano nell’impresa e ha offerto le competenze del suo gruppo, che dispone di alcune migliaia di combattenti e controlla ancora gran parte del territorio. Il Mnla, ha aggiunto il portavoce, è anche pronto a negoziare su un possibile sistema federale a patto che nel futuro sia organizzato un referendum per l’autodeterminazione della regione.
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