Beirut (Libano), 8 ott. (LaPresse/AP) – Il Consiglio nazionale siriano si incontrerà la prossima settimana in Qatar e discuterà anche della possibilità che l’attuale vice presidente siriano, Farouk al-Sharaa, possa subentrare come leader ad interim in caso di dimissioni di Assad. A dirlo ad Associated Press è Abdulbaset Sieda, a capo del Cns con base in Turchia. Sieda spiega che l’opposizione siriana potrebbe accettare che alcuni membri del partito Baath del presidente Bashar Assad giochino un ruolo nel futuro politico della Siria, purché non siano coinvolti in uccisioni avvenute durante la rivolta e la guerra civile. L’ipotesi di al-Sharaa è stata suggerita dalla Turchia. Finora l’opposizione aveva sostenuto di volere la completa rimozione dei membri del regime di Assad e della cerchia a lui vicina.

“Siamo a favore di qualsiasi soluzione che possa fermare le uccisioni in Siria e rispettare le ambizioni del popolo siriano, garantendo che non ci saranno un ritorno alla dittatura e tirannia”, ha detto Sieda contattato al telefono in Turchia. Per quanto riguarda al-Sharaa, ha spiegato il leader del Cns, “non abbiamo informazioni che abbia partecipato alle uccisioni o dato ordini, ma appartiene alla leadership politica”. Il ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, ha dichiarato sabato che al-Sharaa è una figura “le cui mani non sono sporche di sangue” e di conseguenza accettabile per i gruppi dell’opposizione siriana. Funzionari siriani hanno fatto sapere che Assad rimarrà presidente fino alla scadenza del mandato nel 2014 e le successive elezioni, alle quali si candiderà insieme ad altre persone.

L’opposizione siriana, ha detto Sieda, non ripeterà la politica adottata in Iraq, quando i membri del partito Baath di Saddam Hussein furono costretti a lasciare il lavoro dopo la caduta del governo a seguito dell’invasione statunitense del Paese. “Semplicemente – ha affermato – elimineremo tutti i privilegi illegittimi e i funzionari che hanno commesso reati saranno processati”. Sieda ha aggiunto che “il partito Baath porterà avanti le proprie attività nel rispetto del processo democratico: non adotteremo una politica di vendetta e conserveremo le istituzioni dello Stato”.

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