Pechino (Cina), 7 ott. (LaPresse/AP) – Un tibetano di 27anni, padre di due bambini di 5 e 7 anni, è morto dopo essersi dato fuoco vicino a un monastero nella provincia cinese di Gansu per protestare contro il controllo di Pechino. Prima di darsi fuoco Sangye Gyatso ha invocato libertà religiosa e il ritorno del Dalai Lama dall’esilio. Lo fa sapere il gruppo Free Tiben, precisando che è successo nella città di Tsoe, Hezuo in cinese, dove dopo il fatto è stata rafforzata la presenza di soldati cinesi. L’ufficio per la propaganda della prefettura autonoma tibetana di Gannan ha detto di non essere a conoscenza dell’episodio. Secondo gli attivisti del gruppo con base a Londra, sono oltre 50 i tibetani che da marzo 2011 si sono autoimmolati contro il controllo di Pechino.

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