Beirut (Libano), 1 set. (LaPresse/AP) – “Il governo siriano si rende conto più di me dell’entità delle sofferenze che sta patendo il popolo. La necessità di un cambiamento è urgente e necessaria. La popolazione deve essere soddisfatta e le sue richieste legittime ascoltate”. Lo ha dichiarato Lakhdar Brahimi, il nuovo inviato speciale dell Nazioni unite e della Lega araba per la Siria, intervistato da al-Arabiya.
FINE VIOLENZE, ANDIAMO OLTRE PIANO ANNAN. Da New York, dove ha il suo quartier generale, l’ex ministro degli Esteri algerino ha poi spiegato di aver ottenuto il “pieno e chiaro” sostegno del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Ha quindi chiesto un’immediata fine delle violenze, ma ha riconosciuto di non avere un piano già definito su come provare a risolvere il conflitto. “Proveremo a superare gli ostacoli che Kofi Annan ha affrontato”, ha concluso il nuovo inviato. Brahimi inizia oggi il suo mandato, prendendo il posto proprio di Annan, il quale ha deciso di lasciare dopo che il suo piano in sei punti proposto ad aprile non è riuscito nell’intento di fermare il conflitto.
RIBELLI CONQUISTANO POSTAZIONE ESERCITO. Intanto però, non si fermano le violenze, e i ribelli rivendicano la conquista di una postazione di difesa aerea dell’esercito nella città di al-Boukamal, che si trova nella provincia di Deir el-Zour, al confine con l’Iraq. Un video diffuso dagli attivisti mostra alcuni soldati che dicono di essere stati catturati dopo l’azione.
FORZE ARMATE RISPONDONO A OFFENSIVA ALEPPO. Ad Aleppo, dopo l’offensiva ‘Vulcano del nord’ lanciata ieri dai ribelli, oggi le forze armate hanno risposto, con attacchi da aria e da terra. Nella città settentrionale, secondo quanto riferiscono gli attivisti, sono in corso scontri in diversi quartieri (Hanano, Bustan al-Qasr, Sukkari e Maysar), dove si riportano feriti e danni agli edifici.
COMBATTIMENTI NELLA CAPITALE. Scontri sono in corso anche a Damasco, dove le truppe governative hanno bombardato il quartiere Tadamon. Secondo i Comitati locali di coordinamento, le truppe hanno attaccato anche il quartiere Hajar Aswad. In generale, le forze del regime sono riuscite a riconquistare gran parte delle aree di Damasco che i ribelli avevano conquistato nell’offensiva di luglio, ma i combattenti dell’opposizione continuano a compiere attacchi nei quartieri della capitale in cui hanno più appoggio, come Hajar Aswad, Tadamon e Qaboun. Scontri oggi si sono inoltre registrati in altre aree del Paese, nella provincia di Idlib, sul confine con la Turchia, a Daraa, vicino alla frontiera con la Giordania, e nella provincia centrale di Homs, vicino al Libano. Secondo gli attivisti, dall’inizio delle rivolte a marzo del 2011 sono state uccise oltre 20mila persone.
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