Burga (Bulgaria), 29 ago. (LaPresse/AP) – I parenti dei turisti israeliani morti nell’attentato del 18 luglio all’aeroporto di Burga, in Bulgaria, hanno visitato oggi il luogo dell’attacco, lasciando fiori e accendendo candele in memoria dei loro cari. Le famiglie dei cinque, deceduti mentre si trovavano a bordo di un pullman, hanno attraversato il parcheggio in cui sostava il bus. A morire in quell’occasione, oltre agli israeliani e all’attentatore suicida, fu anche l’autista bulgaro.
Ieri i parenti delle vittime avevano partecipato a una cerimonia nella maggiore sinagoga della Bulgaria, dove sono stati raggiunti dal presidente bulgaro Rosen Plevneliev e dal vice premier israeliano Moshe Yaalon. “Daremo la caccia agli esecutori dell’attacco con tutta la forza che abbiamo e non ci arrenderemo finché non li avremo presi tutti”, ha detto Yaalon nel discorso in sinagoga. Israele ha attribuito l’attentato al gruppo militante Hezbollah, ma le autorità bulgare non hanno voluto per ora appoggiare questa ipotesi.
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