Centennial (Colorado, Usa), 23 lug. (LaPresse/AP) – E’ durata poco più di dieci minuti la breve apparizione di James Holmes davanti alla Corte del Colorado. Il 24enne, sospetto autore della strage del cinema Aurora, alla porte di Denver, si è presentato in aula con i capelli tinti di arancione, la barba lunga e lo sguardo perso. Il giovane è l’unico sospettato per la morte di 12 persone e il ferimento di altre 58, e sarà formalmente accusato lunedì prossimo.
Il procuratore distrettuale dello Stato del Colorado, Carol Chambers, ha dichiarato dopo l’udienza che ci vorrà almeno un anno perché inizi il processo e che ci vorranno mesi perché sia presa una decisione sulla possibilità di chiedere la pena di morte per il sospetto. La decisione sarà concordata con i parenti delle vittime. Il procuratore ha detto di non sapere se Holmes stesse assumento farmaci. “A questo punto – ha aggiunto – tutti vogliamo che abbia un processo equo con un esito giusto per tutte le persone coinvolte”.
Nel momento in cui il giudice oggi lo informava sul caso, Holmes è apparso attonito, e ha abbassato gli occhi. In altri momenti ha sbattuto le palpebre velocemente, poi spalancando gli occhi, come se fosse sedato. Non ha mai parlato, perché lo ha fatto al suo posto il difensore d’ufficio che ha dichiarato che il 24enne ha compreso i propri diritti. In aula, in prima fila, era seduto anche il padre di Alex Teves, una delle 12 vittime della sparatoria. Gli occhi fissi sul presunto assassino. Al termine dell’udienza, il 24enne è stato condotto fuori dall’aula, in manette.
Secondo quanto riferito dalle autorità che stanno indagando sul caso, il ragazzo finora si è rifiutato di cooperare. Oggi, intanto, la polizia ha fatto sapere di avere ritrovato una maschera di Batman nel suo appartamento. La strage era avvenuta proprio durante la prima del nuovo film di Batman e la casa del giovane era piena di trappole esplosive, per il cui disinnesco gli artificieri hanno impiegato diverse ore. Da venerdì Holmes è in isolamento e la procura ha fatto sapere che potrà chiedere per lui la pena di morte. Una decisione che, ha spiegato il procuratore Carol Chambers, verrà presa dopo una consultazione con i parenti delle vittime.
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