Aurora (Colorado, Usa), 22 lug. (LaPresse/AP) – James Holmes aveva pianificato la strage di Aurora da mesi in modo “calcolato e deliberato”. È quanto sostiene la polizia locale, dopo le prime indagini sul sospetto autore della sparatoria durante la prima del nuovo film di Batman, in un cinema della cittadina alle porte di Denver in Colorado, in cui hanno perso la vita 12 persone e altre 58 sono rimaste ferite. A testimonianza di questa ipotesi, il capo della polizia di Aurora, Dan Oates, ha spiegato che il 24enne ha ricevuto negli ultimi quattro mesi numerose consegne che spiegano la grande quantità di munizioni e materiali esplosivi in suo possesso.

Proprio sulla casa del giovane si è concentrata la giornata delle forze di sicurezza, impegnate con decine di membri delle squadre di artificieri e agenti federali nelle operazioni di disinnesco degli ordigni e dei dispositivi esplosivi di cui l’abitazione era piena. La grande minaccia di una terribile esplosione sembra ormai fugata, ma le operazioni sono ancora in corso e sono state tutt’altro che semplici. Anche perché, come spiegano le autorità, l’obiettivo di Holmes era sicuramente uccidere chi per primo avesse aperto la porta del suo appartamento sito al terzo piano di una casetta di Aurora.

Gli esperti hanno iniziato disinnescando un primo dispositivo e hanno condotto una detonazione controllata di un altro ordigno. Poco prima di quest’ultima si è sentito gridare “Fire in the hole” (Fuoco nel buco, tipica espressione per dare l’allarme di una detonazione imminente in uno spazio confinato). Poi è suonato l’allarme dei vigili del fuoco, c’è stata una piccola pausa e si è avvertito un boato non molto più forte di quello provocato dallo sparo di un fucile. Non si sono sviluppati fuoco o fumo, ma la piccola esplosione ha fatto saltare ciò che rimaneva di una finestra e della sua cornice già rotta. Per disinnescare uno degli ordigni è stato inoltre usato un ‘water shot’, strumento che emette un’onda d’urto e acqua.

Mentre le operazioni di pulizia sono ancora in corso, emergono i primi dettagli sui tipi di esplosivi ritrovati. Secondo quanto riferisce la polizia, nella casa sono presenti barattoli pieni di acceleranti, agenti chimici che possono esplodere se mischiati e oltre 30 “granate improvvisate”. La minaccia, spiega tuttavia l’agente dell’Fbi James Yacone, “non è ancora del tutto eliminata. Si tratta di un ambiente estramanente pericoloso”.

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