Baghdad (Iraq), 13 giu. (LaPresse/AP) – È salito a 63 morti e oltre 120 feriti il bilancio complessivo di una serie di attacchi avvenuti dalle prime ore del mattino in diverse città dell’Iraq, che hanno preso di mira soprattutto pellegrini sciiti impegnati nelle commemorazioni dell’imam Moussa al-Kadhim. I primi attentati si sono verificati a Baghdad e Taji, con cinque esplosioni in rapida successione nelle quali sono morte 32 persone. Attacchi anche a Hillah, dove lo scoppio di due autobombe ha provocato 21 morti. Oltre a queste, si sono verificate esplosioni a Balad con 7 morti, e a Karbala con due. Entrambe queste città sono considerate sacre dagli sciiti. Un’altra persona è deceduta a Kirkuk, dove sono esplose tre bombe, ma non è chiaro se questi attacchi siano rivolti ai pellegrini; uno dei tre ordigni è saltato in aria davanti all’ufficio di un leader curdo locale.

Il colonnello Dhia al-Wakeel, portavoce dell’esercito iracheno, sostiene che gli attacchi coordinati contro i pellegrini sciiti abbiano l’obiettivo di infiammare spargimenti di sangue settari, “ma gli iracheni sono completamente consapevoli dei programmi dei terroristi e non scivoleranno in un conflitto settario”. Nessun gruppo ha ancora rivendicato le esplosioni di oggi, ma attacchi del genere sono spesso organizzati da militanti sunniti.

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