Kiev (Ucraina), 27 apr. (LaPresse/AP) – Questa mattina la città di Dnipropetrovsk, nell’est dell’Ucraina, è stata scossa da quattro esplosioni ravvicinate, che hanno causato il ferimento di 27 persone, tra cui 9 bambini. I procuratori hanno dichiarato di ritenere si sia trattato di attentati terroristici e di intendere trattarli di conseguenza. Il ministero per le Situazioni di emergenza, tramite la portavoce Yulia Yershova, ha precisato che gli attacchi si sono verificati nel centro della città orientale. Il primo scoppio è avvenuto a una fermata dei mezzi pubblici, dove 13 persone sono state ferite, il secondo vicino a una scuola, causando il ferimento di altre 11, tra cui nove bambini. La terza esplosione ha colpito a poca distanza da una stazione ferroviaria, ferendo tre persone, mentre la quarta nel centro città, ma non è noto il luogo preciso né se ci siano vittime. Il ministro dell’Interno, Vitaly Zakharchenko, è partito con urgenza per Dnipropetrovsk con altri alti funzionari, annunciando di intendere indagare sui fatti.

Il presidente ucraino, Viktor Yanukovych, ha definito gli attacchi “una nuova sfida all’intero Paese”, promettendo che i migliori investigatori se ne occuperanno. Ha aggiunto: “Penseremo a una risposta adeguata”, secondo quanto riferito dall’agenzia stampa Interfax. Nel gennaio 2011 due esplosioni prima dell’alba nella città di Makiyivka non causarono feriti, ma furono seguite da minacce alle autorità. I presunti attentatori chiesero denaro in cambio della fine degli attacchi, ma in seguito furono arrestati e condannati a pene detentive.

Dura la reazione dell’opposizione, che ha detto di “non escludere” che ad organizzare le esplosioni sia stato il governo, allo scopo di distogliere l’attenzione internazionale dal caso di Yulia Tymoshenko. A dirlo è stato il vice speaker del Parlamento, Mykola Tymenko, membro del partito della leader dell’opposizione ed ex premier, attualmente in sciopero della fame in carcere. Tymoshenko, 51 anni, protesta infatti dopo aver denunciato di essere stata picchiata violentemente da guardie carcerarie la scorsa settimana. Oggi la figlia ha detto che la ex premier teme nuovamente per la propria vita, perché le autorità hanno minacciato di sottoporla ad alimentazione forzata: “Teme possano usare (gli alimenti, ndr) per ucciderla o per peggiorare ulteriormente il suo stato di salute”, ha detto la figlia Eugenia. La sua condanna a sette anni di carcere, che sta scontando mentre è nuovamente a processo, è stata infatti criticata da molti critici e da vari Paesi come politicamente motivata.

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