Oslo (Norvegia), 24 apr. (LaPresse/AP) – Dopo l’esplosione dell’autobomba piazzata a Oslo da Anders Behring Breivik, la capitale norvegese sembrava “una zona di guerra”. Lo ha riferito una guardia di sicurezza che era in servizio nell’edificio governativo durante l’attentato dello scorso 22 luglio. Tor Inge Kristoffersen ha testimoniato oggi al processo che vede imputato Breivik per l’omicidio di 69 persone nel duplice attentato di Oslo e Utoya. Kristoffersen ha spiegato che lui e un collega avevano usato le telecamere di sorveglianza per fare uno zoom sull’auto parcheggiata di fronte all’edificio in modo da poter vedere meglio la targa. “Nel momento in cui abbiamo ingrandito la targa – ha dichiarato in aula – l’automobile è esplosa”. La deflagrazione ha ucciso otto persone, mentre altre 61 hanno perso la vita sull’isola di Utoya poco dopo, dove Breivik ha aperto il fuoco sul campo estivo dei giovani membri del Partito laburista.

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