Beirut (Libano), 13 apr. (LaPresse/AP) – Sono salite a cinque le persone uccise dagli spari dei soldati governativi in Siria, dove secondo gli attivisti decine di migliaia di persone sono scese in piazza in tutto il Paese nel secondo giorno del cessate il fuoco per chiedere le dimissioni del presidente Bashar Assad. Nonostante alcuni episodi di violenze, la tregua dei combattimenti sembra reggere e non ci sono segni dei pesanti bombardamenti diventati ormai routine nell’ultimo anno. L’Osservatorio siriano per i diritti umani riferisce che le truppe del regime hanno usato gas lacrimogeni e sparato sulla folla a Hama e a Nawa, città del sud del Paese. Secondo i Comitati di coordinamento locali le vittime sarebbero almeno 11, bilancio comunque nettamente più basso rispetto ai venerdì di protesta degli ultimi mesi. Diverse manifestazioni si sono concluse pacificamente.

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