Pechino (Cina), 7 apr. (LaPresse/AP) – L’astrofisico Fang Lizhi, uno dei più noti dissidenti cinesi, i cui discorsi agli studenti ispirarono le rivolte degli anni ’80 a Pechino, è morto negli Stati Uniti, dove viveva in esilio da oltre due decenni. Aveva 76 anni. Lo conferma la moglie Li Shuxian, spiegando che il decesso è avvenuto ieri mattina a Tucson, in Arizona, dove Fang Lizhi insegnava fisica all’università. Ad annunciarlo per primo su Facebook e Twitter era stato l’amico, a sua volta dissidente esiliato in Usa, Wang Dan.
Figlio di un impiegato postale di Hangzhou, Fang Lizhi fu ammesso all’Università della capitale cinese nel 1952, all’età di 16 anni, per studiare fisica teoretica e fisica nucleare. Divenne uno dei pionieri cinesi della ricerca sulla teoria laser. Irruppe nell’ambiente politico durante le dimostrazioni studentesche pro-democrazia tra 1986 e 1988, quando divenne uno dei principali sostenitori delle riforme democratiche per lo Stato. Le autorità ritennero però pericolosi i suoi discorsi agli studenti dell’Università della Scienza e della Tecnologia, dove era vicepresidente, sostenendo che incitassero alle rivolte. Per questo fu espulso dal partito comunista e licenziato dall’incarico universitario. Ma non rimase in silenzio e iniziò a ricevere lettere di sostegno da tutto il Paese quasi quotidianamente.
Il giorno dopo la repressione militare del 4 giugno 1989, in piazza Teinanmen, che mise a tacere il movimento filodemocratico iniziato sette settimane prima, Fang e la moglie Li Shuxian si rifugiarono nell’ambasciata degli Stati Uniti. Qui rimasero per 13 mesi. I due furono inseriti nella lista delle persone ricercate, il che avrebbe potuto comportare in caso di condanna anche la pena di morte. I diplomatici statunitensi si rifiutarono di consegnare la coppia alle autorità cinesi. L’anno seguente la Cina permise ai due di lasciare il Paese, anche per eliminare un motivo di ulteriori tensioni nelle relazioni con gli Usa.
“Spero – ha scritto l’amico e dissidente Wang Dan su Facebook – che la gente non dimentichi mai che un tempo c’è stato un pensatore come Fang Lizhi. Ha ispirato la generazione dell’89 e ha risvegliato nella gente il desiderio di diritti umani e democrazia. Un giorno la Cina sarà orgogliosa di aver avuto una persona come Fang Lizhi. È stato il mio maestro spirituale, la sua morte è un duro colpo per me. In questo momento, il mio dolore va oltre le parole”.
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