Baghdad (Iraq), 7 apr. (LaPresse/AP) – Izzat Ibrahim al-Douri, vice di Saddam Hussein e più alto membro dell’ex regime iracheno ancora in libertà, è ricomparso in un video pubblicato online in cui critica il governo di Baghdad guidato dagli sciiti. Non è possibile per ora verificare l’autenticità delle immagini o determinare quando siano state girate. L’uomo nel video, pubblicato sul sito del partito Baath di Saddam Hussein, oggi fuorilegge, è presentato come al-Douri e assomiglia molto al vice dell’ex leader iracheno.

In divisa militare e occhiali da sole, l’uomo parla per oltre un’ora scagliandosi contro l’esecutivo guidato dal primo ministro Nouri al-Maliki e quella che definisce l’ingerenza sciita dell’Iran. “Tutti possono sentire il suono del pericolo fare eco tutti i giorni e minacciare questo Paese”, dice al-Douri, aggiungendo che il partito Dawa di al-Maliki “ha annunciato l’Iraq come capitale degli sciiti e chiesto ai leader arabi di arrendersi a questa realtà”.

In passato più volte si sono diffuse notizie della morte o della cattura di al-Douri. Il vice di Saddam non si vede in pubblico dall’invasione degli Usa del marzo 2003. Sembra tuttavia che abbia avuto un importante ruolo nel finanziare gli insorti sunniti che hanno cercato di minare il governo iracheno post-Saddam. Nel mazzo di carte utilizzato dagli Usa per indicare i membri del regime più ricercati, al-Douri era il re di fiori.

Pronta la reazione del governo di Baghdad. “Al-Douri – ha commentato Ali al-Moussawi, consigliere per i media del primo ministro iracheno Nouri al-Maliki – vuole diffondere il terrorismo e la violenza settaria sotto il pretesto della resistenza, ma questo non danneggerà il lavoro del governo o il processo politico”. Secondo al-Moussawi, il video punta a “dare una spinta al morale dei terroristi”. Il consigliere del premier ha quindi aggiunto che al-Douri è ancora ricercato, ma probabilmente non si trova più in Iraq poiché necessita di cure mediche in una clinica ben attrezzata, e questo gli renderebbe difficile nascondersi nel Paese.

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