Canberra (Australia), 17 mar. (LaPresse/AP) – Il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, si presenterà alle elezioni per il Senato in Australia nel 2013. “Abbiamo scoperto che per Assange è possibile candidarsi per il Senato australiano anche se è agli arresti. Julian ha deciso di presentarsi”, si legge in un post del sito Wikileaks su Twitter. Assange, 40 anni, è attualmente agli arresti domiciliari nel Regno Unito e sta portando avanti una battaglia legale per evitare l’estradizione in Svezia, dove è accusato di aggressione sessuale. La Corte suprema del Regno Unito dovrebbe esprimersi sull’estradizione a breve.

ELEZIONI IN AUSTRALIA. Assange aveva criticato il governo di centro sinistra del primo ministro australiano Julia Gillard per non essere stato al suo fianco contro la potenziale minaccia di estradizione negli Stati Uniti a seguito della pubblicazione di migliaia di documenti riservati su Wikileaks. La data del voto in Australia non può essere fissata prima di luglio 2013 e si pensa che le elezioni si terranno ad agosto. I candidati non possono presentare ufficialmente la loro candidatura finché le elezioni non verranno indette. Per il Parlamento può candidarsi ogni adulto che abbia la cittadinanza australiana, anche indipendente, ma pochi riescono a ottenere un seggio senza l’appoggio di un partito. Solo uno degli attuali 76 senatori non rappresenta alcun partito. Ogni tornata elettorale, tuttavia, attira in Australia molti candidati anche se non hanno alcuna speranza di vincere, perché usano la campagna come occasione per pubblicizzare diverse cause politiche o commerciali.

IN CASO DI CONDANNA DI ASSANGE. In base alla Costituzione, chi viene condannato per un reato punibile dalla legge australiana con almeno 12 anni di prigione non può sedere in Parlamento per tutta la durata della pena, anche se sospesa. L’esperto di diritto costituzionale australiano George Williams, tuttavia, spiega che questa clausola della Costituzione non è mai stata usata nei tribunali nei 111 anni di storia della federazione australiana e che probabilmente non sarebbe applicabile alle sentenze emesse in Paesi stranieri, eventualmente la Svezia nel caso di Assange. “Non sono a conoscenza di alcun impedimento alla sua candidatura, anche in caso di condanna”, ha detto Williams. Secondo John Wanna, docente di scienze politiche alla Australian National University, Assange potrebbe attirare oltre il 4% dei voti nel suo Stato di provenienza per via del suo alto profilo pubblico.

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