Parigi (Francia), 15 mar. (LaPresse/AP) – Ben oltre 8mila persone sono morte durante le proteste in Siria iniziate un anno fa. Lo ha detto il segretario delle Nazioni unite Ban Ki-moon, aumentando così le stime Onu fissate in precedenza a 7.500. “La brutale repressione” delle autorità siriane, ha detto Ban, sta continuando senza sosta e la situazione è ormai “indifendibile”. Il segretario generale dell’Onu ha quindi chiesto a governo e opposizione di cooperare con l’inviato speciale Kofi Annan per fermare il bagno di sangue e trovare una soluzione politica alla crisi. “E’ urgente – ha aggiunto il portavoce dell’Onu Martin Nesirky – rompere il circolo di violenza, fermare le operazioni militari contro i civili e impedire un’ulteriore militarizzazione del conflitto in Siria”.
Intanto, continua il lavoro di mediazione di Annan. Come spiega il suo portavoce, Ahmad Fawzi, dopo il duplice incontro avvenuto a Damasco con le autorità siriane, queste ultime hanno risposto alle proposte avanzate dallo stesso Annan, ma l’inviato Onu ha sollevato alcune questioni. A questo punto c’è stato un nuovo scambio tra le parti e una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri di Damasco Walid al-Moallem. Domani l’ex segretario generale delle Nazioni unite aggiornerà a porte chiuse il Consiglio di sicurezza dell’Onu sugli esiti e sullo sviluppo della sua missione.
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