Il Cairo (Egitto), 11 mar. (LaPresse/AP) – Un tribunale militare egiziano ha assolto un medico dell’esercito dall’accusa di oscenità pubblica, per la denuncia presentata dalla manifestante Samira Ibrahim che aveva detto di essere stata obbligata a sottoporsi al test della verginità mentre era in carcere. Samira Ibrahim, una delle sette donne che hanno rivelato la costrizione, aveva vinto in precedenza una causa civile in cui si riconosceva che i test avevano avuto luogo nelle strutture militari. I procuratori militari hanno indagato sulle accuse della donna, portando però a processo solo un medico, Ahmed Adel, che è stato appunto assolto. La corte, il cui verdetto non può essere appellato, sostiene che i test non abbiano mai avuto luogo.

“La negazione dei test da parte della corte – commenta il difensore dei diritti civili Adel Ramadan – va contro le testimonianze scritte di numerose figure pubbliche che hanno discusso del problema con i generali al governo”. A giugno, Amnesty International aveva confermato che in generali erano stati messi al corrente dei test sulle manifestanti. Il generale Abdel Fattah al-Sisi, membro del Consiglio supremo delle forze armate, aveva giustificato la pratica sostenendo che fosse un modo per proteggere l’esercito dalle accuse di stupro.

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