Sanaa (Yemen), 27 gen. (LaPresse/AP) – Jalal al-Marqashi, leader di Ansar al-Shariah, movimento yemenita legato ad al-Qaeda che ha preso il controllo della provincia di Abyan, ha chiesto ai residenti dell’area di protestare fino a quando il governo non ritirerà le truppe. In un video postato su YouTube, al-Marqashi aggiunge che il suo gruppo sta lavorando per ripristinare servizi essenziali come acqua ed elettricità, tagliati da mesi a causa dei combattimenti tra militanti e governo. Ansar al-Shariah ha sfruttato la mancanza di sicurezza in cui lo Yemen è precipitato a gennaio del 2011, quando è iniziata la rivolta popolare contro il presidente Ali Abdullah Saleh. Grazie alla crisi politica, il gruppo ha rafforzato gli attacchi e preso il controllo di diverse città nel sud, nonostante scontri spesso mortali con l’esercito.

Nel video, al-Marqashi accusa le truppe governative di aver distrutto infrastrutture locali per punire i residenti che avevano supportato gli sforzi del gruppo militante per applicare la legge islamica nell’area. Il leader del movimento chiede poi agli yemeniti di ribellarsi contro queste ingiustizie. “Voi siete parte della soluzione grazie alle marce e alle proteste contro lo Stato, che dovrete continuare fino a quando non saranno ritirate le brigate appostate nelle periferie della città, le stesse brigate che hanno distrutto le vostre case”, dice al-Marqashi nelle immagini, dove lo si vede vestito di nero e con un fucile d’assalto appoggiato contro un albero alle sue spalle.

Intanto gli yemeniti sono nuovamente scesi in strada a migliaia oggi, nel venerdì che è ormai giorno tradizionale di protesta nel mondo arabo. La folla ha chiesto per l’ennesima volta che il presidente uscente venga processato per il ruolo nella repressione dei dimostranti. Saleh ha lasciato lo Yemen questa settimana dopo aver trasferito i poteri al suo vice, Abed Rabbo Mansour Hadi, come prevede il piano per mettere fine alla crisi politica. L’ex leader dovrebbe arrivare presto negli Stati Uniti per ricevere cure mediche. Hadi diventerà ufficialmente il nuovo capo di Stato nelle elezioni presidenziali del prossimo 21 febbraio, quando sarà l’unico candidato.

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