Oslo (Norvegia), 13 gen. (LaPresse/AP) – Un tribunale della Norvegia ha ordinato una nuova perizia psichiatrica per Anders Behring Breivik, l’attentatore che ha confessato la strage di Oslo e Utoya del 22 luglio scorso, in cui sono morte 77 persone. Lo ha deciso il giudice di Oslo, Wenche Elizabeth Arntzen, secondo cui è necessaria una nuova valutazione a causa delle critiche mosse a quella precedente. Breivik, però, ha fatto sapere che non parlerà con i nuovi periti, perché non potrebbero capirlo meglio di quanto abbiano fatto gli altri esperti. Lo ha annunciato alla stampa l’avvocato di Breivik, Geir Lippestad, dopo un colloquio con il suo assistito. Il legale ha anche chiesto che ” le prove vengano presentate in aula, non ai media”.
La prima perizia aveva giudicato Breivik incapace di intendere e di volere al momento del massacro, ma la sentenza aveva generato scalpore per l’apparente lucidità del 32enne nell’organizzare i due attacchi. Secondo il primo studio, Breivik dovrebbe essere trasferito in un centro psichiatrico, e non in carcere. Il giudice ha quindi incaricato due psichiatri norvegesi, Agnar Aspaas e Terje Toerrisen, di condurre la nuova perizia.
Molti sostengono che Breivik fosse lucido al momento della strage anche perché, poco prima di far detonare la bomba nel centro di Oslo, aveva pubblicato su internet un lungo manifesto dettagliando le motivazioni che lo portavano a odiare il multiculturalismo, che voleva appunto sconfiggere con la strage. Entrambi gli attacchi, infatti, sono stati lanciati contro obiettivi del partito laburista, secondo Breivik il principale responsabile dell’afflusso di musulmani in Europa.
Anche se la nuova perizia degli esperti contrasterà con la precedente, ha spiegato il giudice, entrambe saranno considerate dalla Corte durante il processo contro Breivik, fissato per aprile. Nonostante abbia confessato gli attacchi, il 32enne nega ogni responsabilità penale, sostenendo di essere il comandante di un movimento di resistenza volto a rovesciare i governi europei per sostituirli con regimi “patriottici”. L’obiettivo di questi ultimi, ha spiegato più volte Breivik, sarebbe deportare tutti gli immigrati musulmani. Dopo aver determinato che il movimento di cui parla non esiste, gli investigatori ritengono che l’attentatore abbia agito da solo.
Gli autori della prima perizia avevano concluso che Breivik fosse “in uno stato psicotico” e soffrisse di schizofrenia al momento della strage e quindi non fosse condannabile per i crimini commessi. Nel rapporto, consegnato alla corte lo scorso 29 novembre, il 32enne era stato descritto come “un uomo che vive in un universo delirante da lui creato, dove tutti i pensieri e le azioni sono governati da questi deliri”.
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