Città del Messico (Messico), 11 gen. (LaPresse/AP) – Sono oltre 47mila le persone rimaste uccise in Messico in violenze legate al narcotraffico da dicembre 2006, quando il presidente Felipe Calderon ha lanciato l’offensiva militare contro i cartelli della droga. Lo rende noto l’ufficio del procuratore generale messicano, precisando che 47.515 persone sono state assassinate tra dicembre 2006 e settembre 2011. Il numero di uccisioni legate al traffico di stupefacenti è aumentato dell’11% nei primi nove mesi del 2011 rispetto allo stesso periodo del 2010. Il 70% degli omicidi è avvenuto in otto dei 32 Stati messicani.

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