Des Moines (Iowa, Usa), 4 gen. (LaPresse/AP) – Sorpresa al primo appuntamento delle primarie repubblicane negli Stati Uniti per la corsa alla Casa Bianca. Nei caucus dell’Iowa l’ex governatore del Massachusetts Mitt Romney è risultato vincitore per soli otto voti, seguito a ruota dall’ex senatore della Pennsylvania Rick Santorum, il cui straordinario successo non era atteso. Santorum ha iniziato a riguadagnare terreno nei sondaggi solo negli ultimi giorni, ma fra i due è stato un testa a testa fin dall’inizio dello spoglio. L’Iowa però, con il suo nocciolo duro di elettori evangelici, non era considerata la potenziale roccaforte dell’ex guida dello Stato liberale del Massachusetts: Romney resta dunque il favorito per la prossima tappa delle primarie, in New Hampshire il 10 gennaio.

In Iowa si sono presentati solo sei dei sette candidati alle primarie repubblicane. Si è infatti autoescluso l’ex governatore dello Utah Jon Huntsman, che ha deciso di presentarsi direttamente in New Hampshire. Dopo Romney e Santorum, al terzo posto si è piazzato Ron Paul con il 21% dei voti (pari a 26.219 preferenze) e al quarto l’ex presidente della Camera Newt Gingrich al 13% (16,251 voti). Solo quinto il governatore del Texas Rick Perry con il 10% dei voti (12.604 preferenze) e sesta Michele Bachmann al 5% (6.073 voti).

Il post Iowa prevede una riflessione per tutti i candidati, che devono decidere se vale la pena proseguire la corsa. Nonostante non si tratti di un campione rappresentativo degli interi Stati Uniti, infatti, l’Iowa è comunque un termometro per misurare se è opportuno continuare a investire denaro nella costosa campagna elettorale. In un primo momento il manager della campagna della Bachmann, Keith Nahigian, aveva suggerito che avrebbe potuto abbandonare la corsa, ma la deputata del Minnesota poco dopo ha sgombrato il campo da ogni dubbio: “Credo di essere la vera conservatrice che può e che sconfiggerà Barack Obama nel 2012”, ha detto assicurando ai sostenitori che andrà avanti. Mediterà se gettare la spugna, invece, Rick Perry. “Dopo la decisione degli elettori di questa sera in Iowa, ho deciso di tornare in Texas, analizzare i risultati delle primarie e determinare se ci sia un futuro per me in questa corsa”, ha affermato il governatore.

Il meccanismo utilizzato per le primarie repubblicane negli Stati Uniti è piuttosto complesso. La distinzione principale che va fatta è fra caucus e primarie vere e proprie. In Iowa si è votato nelle riunioni dei caucus, ovvero assemblee che si riuniscono in scuole, chiese e altri luoghi pubblici e al termine delle quali si esprime una preferenza. In altri Stati, invece, come per esempio in New Hamphire, si svolgono delle votazioni tradizionali, dette primarie. In Iowa hanno votato 122mila persone, un record per lo Stato, e nonostante il risultato di misura i vertici del partito hanno escluso la possibilità di un riconteggio.

Barack Obama non ha concorrenti per la nomination democratica. Ciò nonostante ha istituito otto nuovi uffici in Iowa in vista della campagna elettorale per la rielezione e, mentre i sostenitori del partito dell’elefante votavano, il presidente ha tenuto una teleconferenza con i democratici dello Stato. “Voi avete fatto la differenza”, ha detto l’inquilino della Casa Bianca ai supporter, ricordando che “grazie a loro” è finita la guerra in Iraq, è stata approvata la legge sulla sanità e abrogata la politica del ‘don’t ask, don’t tell’ contro i gay nell’esercito. “In realtà sono più ottimista oggi rispetto a quando mi sono candidato per la prima volta, perché abbiamo già visto riforme e cambiamenti entrare in vigore” ha continuato Obama, aggiungendo che “questa volta sarà in qualche modo più importante della prima”.

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