Durban (Sudafrica), 28 nov. (LaPresse/AP) – È iniziata la conferenza delle Nazioni unite sul cambiamento climatico a Durban, in Sudafrica, durante la quale i governi di tutto il mondo si stanno concentrando sulla riduzione di emissioni di gas serra. Christiana Figueres, segretario della convenzione Onu per i cambiamenti climatici, ha detto che gli impegni futuri dei Paesi industrializzati per la riduzione di gas serra nell’ambiente “sono la questione determinante di questa conferenza”. La Figueres ha aggiunto che il successo del vertice dipende anche dalla promessa dei Paesi in via di sviluppo di partecipare agli sforzi contro il cambiamento climatico. Il segretario ha poi citato Nelson Mandela, dicendo che uno sforzo “sembra sempre impossibile fino a quando non è fatto”. La conferenza continuerà per due settimane, per concludersi il 9 dicembre.

Il presidente sudafricano Jacob Zuma ha parlato a delegati di oltre 190 Paesi per cercare di risolvere le differenze tra nazioni ricche e povere sulle responsabilità per i tagli di produzione di gas nocivi.”Per la maggior parte delle popolazioni dei Paesi in via di sviluppo e Africa, il cambiamento climatico è una questione di vita o di morte”, ha detto. Il leader sudafricano ha spiegato che la siccità in Sudan, dovuta al cambiamento climatico, è in parte responsabile delle guerre tribali, mentre la carestia ha già provocato la fuga di migliaia di somali. Le alluvioni lungo la costa sudafricana, ha proseguito, hanno tolto casa e lavoro a molte persone. Nel suo discorso di apertura, Zuma ha chiesto ai rappresentanti dei diversi governi di non pensare solo agli interessi nazionali e di trovare invece una soluzione condivisa. “Cambiamenti e soluzioni sono sempre possibili. Durante questi colloqui – ha detto – Stati e partiti dovranno guardare oltre i loro interessi nazionali per trovare una soluzione per il bene comune e il beneficio umano”.

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