Il Cairo (Egitto), 8 set. (LaPresse/AP) – I militari al potere in Egitto hanno bloccato le nuove licenze per stazioni televisive satellitari private, misura vista dagli attivisti come un ritorno alla censura alla libertà di espressione già attuata dall’ex presidente Hosni Mubarak. L’avvocato per i diritti umani Gamal Eid ha detto che la decisione del governo militare è vaga e non definisce una data per la fine del blocco, dando di fatto alla leadership provvisoria poteri illegali di tenere a freno potenziali critiche nei media fino alle elezioni parlamentari di novembre.

Il ministro delle Comunicazioni, Osama Heikal, ha giustificato la decisione spiegando che questa arriva per regolare la scena dei media sempre più caotica e placare i timori di un incitamento alla violenza. Heikal ha detto che si tratta di una misura temporanea, ma non ha precisato quando il blocco sarà revocato né quante stazioni siano in attesa di licenza.

Il ministro ha inoltre nominato un’autorità che intraprenderà azioni legali nei confronti delle stazioni satellitari che incitano alla sedizione e alla violenza. Heikal non ha nominato nessuna stazione e non ha precisato quali pene potrebbero essere inflitte. Il consiglio delle forze armate, ha spiegato il ministro, vuole gestire i media che “agitano i cittadini e incitano alla violenza”. Il governo e l’esercito, ha continuato, rispettano “la libertà dei media e della stampa, a patto che non vengano violati la moralità sociale e i principi nazionali”. I giornalisti, ha concluso Heikal, dovrebbero essere “accurati e precisi”.

“Tutto questo – ha commentato Eid – è contrario a quello che ci aspettavamo e di cui abbiamo bisogno. Non è diverso dalle decisioni prese da Mubarak”. L’avvocato ha messo in dubbio l’intenzione delle autorità di perseguire penalmente le stazioni accusate di incitare alla sedizione: “Cosa vuol dire sedizione? È una questione di religione o si tratta di qualsiasi forma di critica considerata sediziosa? Secondo me si tratta di qualsiasi voce critica nei confronti del lavoro del consiglio militare al potere”. Eid ha aggiunto che dopo la rivoluzione di gennaio scorso in Egitto sono state registrate otto nuove stazioni satellitari e altre 11 attendono le licenze.

Attivisti egiziani hanno convocato per domani una manifestazione contro le decisioni dei militari al potere, la prima da un mese, chiamata ‘Correggere il corso’.

Intanto il procuratore generale dell’Egitto ha informato ufficialmente i media del divieto di pubblicare notizie sulle testimonianze del capo del consiglio delle forze armate al potere, Hussein Tantawi, e di altri quattro ufficiali durante il processo all’ex presidente Hosni Mubarak. Violazioni del divieto possono essere punite con al massimo tre anni in carcere. L’83enne Mubarak è sotto processo con l’accusa di complicità nelle uccisioni di manifestanti nella rivolta che ha portato alla sua destituzione e rischia la pena di morte.

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