Tokyo (Giappone), 5 lug. (LaPresse/AP) – Ad appena una settimana dall’inizio del suo incarico, il ministro della Ricostruzione giapponese Ryu Matsumoto ha dato le proprie dimissioni. La decisione è arrivata dopo che alcuni suoi atteggiamenti, tenuti durante una visita nel fine settimana nella zona nordest del Paese devastata dallo tsunami dell’11 marzo, sono stati criticati perché ritenuti offensivi. Durante la visita, Matsumoto aveva rifiutato di stringere la mano a un governatore, rimproverato gli ufficiali e minacciato di bloccare gli aiuti. Nell’incontro con i governatori locali, le parole del ministro sono state considerate come arroganti e indifferenti, e hanno scatenato le ire dei residenti locali e degli oppositori politici.
Matsumoto aveva infatti detto al governatore di Iwate, una delle prefetture più colpite, che il governo non avrebbe aiutato i municipi che non avanzano buone idee sulla ricostruzione. Mentre nei colloqui con il governatore di Miyagi, Yoshihiro Murai, il ministro ha espresso il proprio fastidio per aver dovuto aspettare l’arrivo dello stesso Murai, rifiutando di stringergli la mano quando il governatore è entrato nella sala dell’incontro. I comportamenti di Matsumoto hanno avuto una grande risonanza mediatica, anche grazie a Internet.
Le dimissioni sono un nuovo colpo per il governo di Naoto Kan che aveva scelto il 60enne Matsumoto per guidare il nuovo ministero. Si era trattato di un nuovo tentativo per rafforzare l’esecutivo contro le critiche ricevute per la gestione della crisi post-terremoto. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Kyodo News, il segretario di Gabinetto Yukio Edano ha confermato ai giornalisti che Kan ha accettato le dimissioni di Mastumoto e spera di riuscire a trovare un sostituto il prima possibile. Durante una conferenza stampa tenuta oggi, il ministro dimissionario in lacrime non ha spiegato i motivi della sua decisione, ma ha promesso di continuare a sostenere gli sforzi per la ricostruzione.
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