Malabo (Guinea Equatoriale), 29 giu. (LaPresse/AP) – Apre domani a Malabo, la capitale della Guinea Equatoriale, il summit dell’Unione africana (Ua), al quale stavolta non parteciperà il leader libico Muammar Gheddafi. Quando ancora tutto il mondo si aspettava che il colonnello avrebbe governato la Libia fino alla morte, gli organizzatori avevano stampato il suo ritratto sulle bandiere che ora sventolano lungo la strada che porta al centro in cui si svolgerà la conferenza. Così i diplomatici da tutto il mondo che parteciperanno domani al summit dovranno passare sotto lo sguardo di sfida di Gheddafi.
“Molti Paesi membri dell’Ua credono che il tempo del colonnello sia finito e che debba andarsene, ma ci sono alcuni che non condividono questa opinione”, ha spiegato il segretario allo Sviluppo internazionale britannico Andrew Mitchell prima di partire per il summit. L’Unione africana è stata relativamente conciliante nei confronti di Gheddafi e ha condannato gli attacchi aerei della Nato nonostante le prove dei crimini commessi dai soldati libici contro civili. La figura del colonnello suscita sentimenti contrastanti nel continente, dove sono ancora molti i leader autocratici che si rifiutano di lasciare dopo anni al potere. Oggi tuttavia il presidente del Gabon, Ali Bongo, il cui padre si era convertito dal cristianesimo all’islam per compiacere a Gheddafi, ha dichiarato che “per il bene del suo popolo, del suo Paese e dell’Africa sarebbe meglio se il leader libico decidesse di propria volontà di dimettersi”.
Gheddafi, che usò i proventi del petrolio per finanziare la trasformazione della vecchia Organizzazione dell’unità africana in Unione africana nel 2002, ha dominato i summit dell’Ua per anni, diventando il segretario dell’organizzazione nel 2009. “Credo che ci sia un cambiamento nel modo in cui Gheddafi viene percepito, siamo in una situazione molto diversa rispetto a solo cinque o sei settimane fa”, ha detto Henry Bellingham, responsabile per l’Africa del ministero degli Esteri britannico. “Anche se la bandiera libica sventola sulla strada d’accesso al centro congressi – ha continuato – c’è stata una grande inversione di tendenza”.
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