Wellington (Nuova Zelanda), 13 giu. (LaPresse/AP) – Sono oltre 40 le persone condotte in ospedale per le ferite riportate dal crollo di macerie dopo le scosse di terremoto che hanno colpito la città neozelandese di Christchurch e 47mila le case rimaste senza elettricità nella periferia est della città. La preoccupazione ora viene soprattutto per l’atteso abbassamento delle temperature. Nel centro e ai margini della città sono diversi gli edifici rimasti danneggiati. “Tutti i negozi sono crollati”, spiega Renee Murray, che lavora in un Domino’s Pizza della periferia. “Anche se non completamente – continua – metà dei tetti sono caduti”.
Diverse rocce sono franate dalle colline dell’area e il limo è emerso dalla terra, un processo noto come liquefazione che spesso avviene durante le scosse di terremoto. Secondo Roger Sutton, direttore generale dell’Autorità di recupero dei terremoti di Canterbury, gli ulteriori danni alla città indicano che alcuni edifici ritenuti salvabili dopo il sisma del 22 febbraio “ora sono seriamente danneggiati e dovranno essere abbattuti”. “La popolazione di Christchurch – ha commentato il primo ministro John Key – deve sapere che tutti i neozelandesi stanno pensando a lei e continueranno a sostenerla standole vicina in questo momento molto difficile”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata