Nairobi (Kenya), 14 giu. (LaPresse/AP) – “Sono i più vecchi”. L’autista che trasportava il leader di al-Qaeda Fazul Abdullah Mohammed, responsabile degli attentati africani del ’98 in cui morirono 224 persone, pensava che queste parole fossero un lasciapassare a un posto di blocco di Mogadiscio. Il soldato avrebbe capito che si riferiva a leader di al-shabab e, quindi, l’avrebbe fatto passare senza controlli. Invece, ha avuto la sfortuna di imbattersi in Abdi Hassan, soldato 22enne, che non si è fatto intimidire. Ha ispezionato l’interno dell’auto e, vedendo armi pesanti, ha sparato e ucciso. Hassan, che non è mai andato a scuola, ha rilasciato un’intervista ad Associated Press e spiegato come abbia ucciso Fazul Abdullah Mohammed pur non avendolo riconosciuto. Era notte quando un suv nero Toyota è arrivato al posto di blocco di sicurezza di Mogadiscio dove Hassan era di guardia. Il soldato ha ordinato all’autista di spegnere i fari e di accendere le luci interne. Si è sentito rispondere “Sono i più vecchi” e ha risposto, semplicemente: “Io non li conosco”.

Fazul Abdullah Mohammed, ideatore degli attacchi alle ambasciate statunitensi in Tanzania e Kenya nel 1998 sui cui pendeva una taglia da 5 milioni di dollari, era seduto dietro. Neanche con la luce interna accesa Hassan l’ha riconosciuto, ma ha visto una pistola alla cintura dell’autista e un fucile da assalto AK-47 al suo fianco. “Non muovere l’arma”, ha urlato. Il passeggero ha ordinato al guidatore di sparare, ma l’arma si è inceppata e il soldato ha potuto crivellare l’auto di proiettili, uccidendo gli occupanti. Hassan racconta però che almeno una terza persona potrebbe essere fuggita, perché lo sportello era aperto. “Sono felice di aver ucciso il terrorista – ha detto Hassan ad AP -, ha causato così tanti problemi al Paese”.

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