La riunione del Cda con Fuortes si prospetta tesa ma le proposte dovrebbero passare
Ancora ‘spostamenti’ a viale Mazzini in vista del CdA della Rai di mercoledì. Secondo quanto apprende LaPresse, Francesco Giorgino, vice direttore al Tg1, dovrebbe essere destinato alla conduzione del programma in seconda serata su Rai Due, che doveva essere affidato – secondo indiscrezioni – a Ilaria D’amico. Al posto di Giorgino dovrebbe approdare Francesco Primozich, vice al Tg2, gradito alla Lega. Le nomine andranno alla riunione del Consiglio di amministrazione insieme al ritorno di Mario Orfeo alla direzione del Tg3, mentre Antonio Di Bella passerà agli approfondimenti lasciando il Day Time a Simone Sala, che da pochi mesi era stata nominata alla guida del Tg3. La riunione, riferiscono fonti di viale Mazzini, si prospetta ancora tesa dopo la decisione di Carlo Fuortes, tuttavia, la proposta dell’ad dovrebbe passare se non all’unanimità a larga maggioranza. Ancora in bilico, infatti, i consiglieri Riccardo Laganà e Alessandro Di Majo che potrebbero astenersi.
“Personalmente non mi sento di avallare politiche gestionali che assumono i contorni di uno stanco eliso gioco di ruolo partecipato da partiti e portatori di interessi a danno della stabilità e del reale interesse aziendale. I dipendenti mi hanno eletto per difendere la Rai: non sosterrò nessuna proposta dell’ad che non sia giustificata da robuste motivazioni industriali, editoriali e di prospettiva del servizio pubblico”. Così il consigliere di amministrazione Rai, Riccardo Laganà, in un’intervista a Repubblica. “In Cda non sono mai emersi problemi di sorta nell’organizzazione per Generi, sembrava fosse tutto a posto, evidentemente non era così – aggiunge – A novembre io non ho votato la nomina dei nuovi direttori di Testata che ha comportato una serie di spostamenti di persone che stavano facendo bene. Orfeo era stato trasferito agli Approfondimenti dopo un anno alla guida del Tg3. Ora Fuortes vuole riportarlo alla casella di partenza: è la conferma che avevo ragione io a contestare quel passaggio”.
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