Il romanzo, edito da Mursia, ripercorre l'amore tra due donne, Ada, un fuciliere scelto dell'esercito ed Eve, una novizia francescana, che si incontrano durante un pellegrinaggio a Lourdes, sullo sfondo di una Napoli strabordante di bellezza e di fantasmi
Una storia al femminile, una storia che sembra ‘difficile’ e anti-convenzionale ma che, alla fine, è una semplice storia d’amore. E’ quella raccontata da ‘La forma del cuore‘, libro scritto a quattro mani da Anton Emilio Krogh e dalla senatrice Monica Cirinnà, che verrà presentato oggi a Milano.
Il romanzo, edito da Mursia, ripercorre l’amore tra due donne, Ada, un fuciliere scelto dell’esercito ed Eve, una novizia francescana, che si incontrano durante un pellegrinaggio a Lourdes, sullo sfondo di una Napoli strabordante di bellezza e di fantasmi. Ad aiutarle in un tortuoso percorso per trovare non solo il coraggio di amarsi senza vergogna e senza peccato, ma anche di superare burocrazie e impedimenti, ci sarà un’altra donna, avvocata impegnata per i diritti civili. E’ una storia vera di amore e libertà, di sfida alle convenzioni e alle divise, che racconta l’iter legislativo che ha portato all’approvazione della legge Cirinnà. “Si basa su una storia vera, vissuta in prima persona in questi ultimi anni”, racconta a LaPresse Monica Cirinnà. “Durante l’approvazione della legge sulle unioni civili, sono stata contattata moltissime persone che si sono rivolte a me e in particolare le persone che ritenevano impossibile il loro amore”, spiega.
Per l’avvocato napoletano Krogh era importante che nel libro emergesse il punto di vista femminile, “perché l’omosessualità nelle donne è ancora un tabù, molto più che negli uomini. E viene raccontata ancora meno. Su questo siamo ancora all’anno zero”, spiega a LaPresse . E se il mondo si cambia con le leggi (come è accaduto con la Cirinnà), “‘c’è bisogno di una continua, quotidiana, manifestazione di quello che le leggi introducono. Io mi riterrò soddisfatto se grazie al libro e alle presentazioni nelle scuole riusciremo a raggiungere e a infondere coraggio anche solo una singola persona, che sia un adolescente o un genitore”, continua.
La legge Cirinnà ha trasformato la vita di tante coppie in una “vita normale di persone normali”, afferma la senatrice: “Viviamo attaccati agli stereotipi, la normalità riteniamo che sia quella della famiglia tradizionale o quella della coppia eterosessuale. Nel momento in cui una legge, per altro non avanzata come quella del resto d’Europa, dà la possibilità di diventare famiglia con gli stessi diritti del matrimonio, si apre uno scenario di normalità per tante coppie che prima venivano escluse”. Il prossimo passo? “Dopo 5 anni dall’entrata in vigore della legge dobbiamo assolutamente arrivare al matrimonio eguaglitario”, è convinta Cirinnà. Il Paese è pronto, anche se non tanto quanto la politica, l’affossamento del ddl Zan brucia ancora: “L’Italia è molto più avanti del Parlamento, la prova delle piazze l’abbiamo avuta tutti, se non sarà in questa, il matrimonio eguaglitario sarà certamente approvato nella prossima legislatura”. Cosa cambierebbe sostanzialmente rispetto alle unioni civili? “La responsabilità genitoriale alla nascita, che è l’uguaglianza vera. L’adozione speciale non apre alle relazioni con gli affidi, quei bambini non hanno nonni, zii, non entrano nell’asse ereditario dell’adottante, è un’ingiustizia che pagano bambini che non hanno colpe. Questo Parlamento parzialmente oscurantista fa pagare ai più piccoli per la coppia di genitori che hanno”.
L’Europa corre più veloce: “La Merkel non è meno conservatrice dei nostri conservatori – osserva la senatrice -, eppure alla fine il matrimonio eguaglitario l’ha portato in aula e l’ha fatto approvare, anche se era contraria. Prima o poi bisogna adeguarsi alla società che cambia, la famiglia è realmente il nocciolo, l’elemento fondante delle nostre civiltà e non si possono riconoscere alcune famiglie sì e altre no. O faremo il grande salto culturale o resteremo un grande paese arretrato. Il riconoscimento di nuove famiglie non sottrae alcun diritto alle famiglie di sposati, aumenta i diritti a chi non ce li ha. C’è un sottofondo di guerriglia culturalmente infondata che potrebbe essere sconfitta parlando chiaro”.
I prossimi appuntamenti per la presentazione del libro sono il 25 novembre a Roma, giornata contro la violenza sulle donne, una data scelta non a caso, come confessa Cirinnà. “è arrivato il momento di includere tutte le donne dentro il concetto di protezione, le lesbiche non sono le ultime ruote del carro”.
Si conclude il 29 novembre a Napoli, città in cui la storia è ambientata. “In questo libro c’è anche tantissima Napoli, la mia Napoli, una città che pur con tutti i difetti che conosciamo possiede un’anima e un cuore tra i più energici e accoglienti del mondo – tiene a precisare Krogh – un’accoglienza da cui in qualche modo le stesse protagoniste sono avvolte”.
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