Mario Draghi spinge le banche a fare più prestiti. Le misure per contrastare la prolungata fase di debolezza dell'economia europea

 (LaPresse). La Bce torna a sostenere la ripresa dell'eurozona e lo spread crolla. Il differenziale ai minimi da maggio 2018, dopo la decisione di far ripartire l'acquisto dei titoli di stato. Il consiglio direttivo della Banca centrale ha deciso di tornare ad acquistare al ritmo di 20 miliardi di euro al mese da novembre e ha tagliato il tasso sui depositi a -0,50% da -0,40% per permettere un ulteriore stimolo. Inoltre, la Bce fornirà mexi-prestiti a basso costo alle banche dell'Eurozona per facilitare il credito all'economia reale. Il presidente della Bce, Mario Draghi, spiega che le misure sono state necessarie perché "la debolezza dell'economia europea si sta protraendo più a lungo del previsto" per i rischi geopolitici, in particolare per lo scontro sui dazi tra Usa e Cina che sta colpendo anche l'industria europea.

La Bce abbassa, rispetto allo scorso giugno, anche le stime sul Pil dell'eurozona ll'1,1% nel 2019 e all'1,2% nel 2020, lasciando tuttavia invariate le previsioni per il 2021, all'1,4%. Secondo Draghi i Paesi che hanno spazio per agire con la politica fiscale "dovrebbero usarlo in maniera efficace e tempestiva" per limitare i rischi dell'indebolimento della crescita, mentre nei Paesi che hanno un "debito elevato", come l'Italia, si dovrebbero portare avanti "politiche prudenti". A chi chiede al banchiere centrale se si siano discussi nella riunione gli effetti benefici del quantitative easing sui conti pubblici italiani, Draghi taglia corto: "Non abbiamo discusso questo aspetto dell'utilità" del quantitative easing per i singoli Stati, "perché il nostro pacchetto non permette ai Paesi di fare più deficit ed è nel pieno rispetto del nostro mandato". Nel frattempo, però, lo spread Btp-Bund precipita sotto quota 140 punti base, con il decennale italiano al minimo storico dello 0,75%.

Anche l'euro scivola sotto la soglia di 1,10 dollari. "Stanno provando e riuscendo a deprezzare l'euro rispetto al dollaro, danneggiando le esportazioni statunitensi … E la Fed si siede", commenta il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, su Twitter. Ma la risposta di Draghi, incalzato dai cronisti, arriva pronta. "Il nostro mandato è sulla stabilità dei prezzi e il tasso di cambio non è un nostro obiettivo", dichiara il numero uno della Bce. 

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