Commerzbank, il Consiglio di sorveglianza indaga su un incontro segreto tra ex ceo Knof e Orcel

Commerzbank, il Consiglio di sorveglianza indaga su un incontro segreto tra ex ceo Knof e Orcel

Sarebbe avvenuto a settembre del 2024, poco dopo l’ingresso della principale banca italiana nell’istituto tedesco. Pochi giorni dopo la decisione di cedere anticipatamente il suo incarico al direttore finanziario Bettina Orlopp.

Il Consiglio di Sorveglianza di Commerzbank sta indagando su un incontro segreto tra l’ex ceo della banca tedesca Manfred Knof e l’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, avvenuto nel settembre 2024, poco dopo l’ingresso della principale banca italiana nell’istituto tedesco.

L’incontro – come riporta Handelsblatt – sarebbe avvenuto all’insaputa di Commerbzank.

“Il comitato sta conducendo una verifica legale per determinare se la mancata comunicazione da parte di Manfred Knof abbia costituito una violazione dei propri doveri”, hanno dichiarato fonti finanziarie al quotidiano economico tedesco, aggiungendo che “il Consiglio di sorveglianza è rimasto scioccato quando ne è venuto a conoscenza”.

Una violazione del dovere potrebbe dar luogo a richieste di risarcimento danni qualora la banca ne subisse le conseguenze. Al momento presunto dell’incontro con Orcel, l’allora ceo Knof aveva già annunciato le sue dimissioni a fine anno, ma era ancora in carica. La decisione di cedere anticipatamente il suo incarico al direttore finanziario Bettina Orlopp, a partire dal primo ottobre, è stata presa solo pochi giorni dopo.

Un portavoce di Knof ha dichiarato al giornale di non aver mai organizzato un incontro con Orcel. Secondo Knof, Orcel “si è unito a un banchiere che entrambi conoscevamo senza un accordo preventivo”, che aveva incontrato l’amministratore delegato di Commerzbank.

Qualche giorno fa, subito dopo la presentazione dei conti di UniCredit proprio Orlopp non era andata tanto per il sottile e aveva fatto presente che non di seguire una propria strategia. La storia di questo percorso – diviso tra UniCredit che spinge e Berlino che prova rallentare – ancora si è del tutto aperta.

© Riproduzione Riservata