Manovra 2026, Salvini: “Per ogni lamentela delle banche, chiederemo un miliardo in più”

Manovra 2026, Salvini: “Per ogni lamentela delle banche, chiederemo un miliardo in più”
Matteo Salvini (foto LaPresse/Roberto Monaldo)

Le parole del leader leghista dopo le dichiarazioni di Patuelli. Santanchè: “Tassa sugli affitti brevi non è sbagliata”

Continua lo scontro sulla manovra tra il leader della Lega, Matteo Salvini, e le banche, dopo le parole del presidente dell’Associazione Bancari Italiani (ABI), Antonio Patuelli, che ha chiesto rispetto per il ruolo degli istituti nel sistema economico, criticando toni e misure che le indicano come ‘bancomat’ della legge di bilancio, ricordando che la tassazione sul settore bancario è già molto elevata e che gli istituti di credito hanno sempre affrontato le proprie crisi con risorse interne. “Chi finirà quest’anno con 50 miliardi di guadagno, una parte dei quali dovuti alle commissioni che impongono ai commercianti o agli interessi che chiedono a chi prende un prestito, e interessi che non danno agli italiani che lasciano i soldi in banca, dovrebbe aver vergogna a lamentarsi per il contributo di 4 miliardi che il governo ha chiesto giustamente per assumere forze dell’ordine e infermieri. Ogni lamentela in più sarà 1 miliardo in più che chiederemo. Gli unici che non si possono lamentare in Italia sono i banchieri”, ha detto il vicepremier nella conferenza stampa di presentazione a Napoli dei candidati della Lega per le elezioni regionali in Campania.

Cosa aveva detto Patuelli

Quello degli extraprofitti “è un concetto giuridico che non esiste“, aveva detto Patuelli in un’intervista a La Stampa, chiarendo: “Non partecipo alla polemica politica ma non bisogna confondere gli utili con i ricavi“.

“Nel linguaggio costituzionale e di diritto privato e pubblico italiano non esiste il concetto giuridico di extraprofitti. Solo durante la prima guerra mondiale si sono citati gli extraprofitti delle industrie belliche, che avevano un monopolio senza concorrenza e quindi si erano arricchite. Non è un elemento che si trova nel diritto costituzionale o in tempo di pace”, ha affermato. “La manovra finanziaria è una proposta di legge del governo in Parlamento e non è ancora conclusa. Lo spread si è ridotto perché l’Italia ha contenuto la spesa pubblica, ma è anche aumentato il costo dei titoli tedeschi. Le banche, inoltre, lavorano sui tassi assoluti, non sullo spread, quindi non c’è un “regalo” alle banche. Chiaramente noi siamo molto interessati alla finanza pubblica, quindi apprezziamo gli sforzi delle istituzioni per la riduzione del deficit. Vedendo il rientro vicino per l’Italia nei parametri europei della finanza pubblica, chiaramente siamo rassicurati. Vi è un crescente problema finanziario della Repubblica Francese: se non si assommano due problemi, la Francia e l’Italia, è meglio per l’Europa. Quindi è meglio per tutti noi“, ha sottolineato.

Il tema degli affitti brevi

A tenere banco anche il tema dell’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi. Forza Italia e Lega dichiarano nuovamente di essere contrarie al provvedimento ma, da FdI, la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, definisce la tassa “non sbagliata”.

Santanchè: “Non è sbagliata tassa sugli affitti brevi”

Sulla tassa sugli affitti brevi “si troverà un accordo. Io non penso sia sbagliata, la cedolare secca è nata per gli affitti lunghi, qui parliamo invece di affitti brevi. Il parlamento deciderà, ma trovo che abbia una sua ratio“, ha detto Santanchè a Milano a margine dell’Assemblea Regionale degli eletti di FdI.

Ferrante (FI): “Norma su affitti brevi va cancellata”

“L’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi previsto dalla Manovra rischia di colpire in modo indiscriminato il ceto medio, quei piccoli proprietari che mettono a reddito un immobile per arrotondare il proprio reddito o la propria pensione. Forza Italia sta già lavorando per cancellare questa norma, nella consapevolezza del valore sociale, economico e culturale della casa: è un bene primario che va sostenuto, non gravato da ulteriori balzelli ed oneri fiscali. E se la motivazione dell’ipotizzato aggravio fiscale risiede nella scarsità di alloggi disponibili per studenti e lavoratori e nel conseguente aumento dei canoni, il problema si risolverebbe incentivando gli affitti a lungo termine, con ad esempio l’estensione del canone concordato o le rimodulazioni del calcolo dell’IMU sui beni locati come a più riprese suggerito da Confedilizia, non certamente tassando di più chi destina il suo unico immobile a locazioni di breve durata”, ha detto il deputato di Forza Italia e sottosegretario al Mit, Tullio Ferrante.

Salvini: “Contrario a tassare chi ha uno o due appartamenti”

“Sono contro l’aumento delle tasse sulla casa in generale, soprattutto per chi ha massimo un paio di appartamenti. Tassare chi ha una o due proprietà non mi sembra una cosa utile né intelligente. Chi ha 50 appartamenti può pagare sicuramente qualcosa in più”, ha detto invece Salvini.

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