Manovra 2026, da taglio Irpef a pensioni: cosa prevede il Dpb

Manovra 2026, da taglio Irpef a pensioni: cosa prevede il Dpb
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Interventi per circa 18 miliardi medi annui, taglio della seconda aliquota Irpef e sgravi fiscali su rinnovi contrattuali e premi di risultato. Sono alcuni dei numeri e delle misure previste dalla manovra 2026, attesa domani in Consiglio dei ministri, secondo il Documento programmatico di Bilancio (Dpb) che il ministero dell’Economia e delle Finanze ha trasmesso alla Commissione europea. “La manovra tiene conto del quadro programmatico derivante dalla richiesta di rimodulazione del PNRR trasmessa alle Autorità europee dopo l’approvazione della risoluzione presentata alle comunicazioni rese dal Ministro Foti alle Camere nelle giornate del 30 settembre e del 1°ottobre”, si legge del Dpb. Ecco le principali misure indicate nel Documento.

Taglio Irpef e detrazioni

“In materia di fisco, prosegue il percorso di riduzione della tassazione sui redditi da lavoro che il Governo sta portando avanti dall’inizio della legislatura. In particolare, la manovra 2006 riduce la seconda aliquota IRPEF che, dall’attuale 35 per cento passa al 33 per cento, limitando i benefici per i redditi più alti”, prosegue il Dpb. “Al fine di favorire l’adeguamento salariale al costo della vita e rafforzare il legame tra produttività e salario nel settore privato, sono previsti specifici interventi di carattere fiscale per i lavoratori dipendenti in materia di rinnovo dei contratti e premi di risultato. Per le medesime finalità, nel settore pubblico, si prevede una misura di agevolazione fiscale sul trattamento accessorio. Sono prorogate al 2026, alle stesse condizioni previste per l’anno 2025, le disposizioni in materia di detrazione delle spese sostenute per interventi edilizi e le misure di esenzione ai fini IRPEF dei redditi dominicali e agrari”, si legge inoltre.

Interventi a sostegno delle famiglie numerose

 “La prossima manovra di bilancio prevede un’ulteriore riduzione del prelievo delle imposte dirette per le fasce di reddito finora escluse da interventi simili, nonché il rafforzamento del sostegno alle famiglie più numerose. Questi interventi determineranno un graduale impulso favorevole sui consumi rispetto al quadro tendenziale”, si legge ancora nel Documento programmatico di Bilancio che il Mef ha trasmesso alla Commissione europea. In particolare, “per il 2026 il tasso di crescita del PIL è confermato allo 0,7 per cento, mentre nel 2027 l’espansione dell’attività economica raggiungerebbe lo 0,8 per cento, superando quanto previsto a legislazione vigente. Tale accelerazione rifletterebbe sia il protrarsi degli effetti delle misure fiscali sia la maggiore spesa della Pubblica Amministrazione, resa possibile dagli spazi di bilancio assicurati dal rispetto degli obiettivi di crescita della spesa netta. Nel 2028, si confermerebbe una crescita dello 0,9 per cento, con un tasso di disoccupazione leggermente inferiore al tendenziale”, prosegue il Dpb. “Per quanto riguarda i prezzi, la dinamica del deflatore del PIL nello scenario programmatico scenderebbe dal 2,1 per cento del 2026 all’1,7 per cento nel 2027, per poi risalire all’1,8 per cento nel 2028, risultando lievemente superiore al tendenziale nel 2026 e inferiore nel 2027”, si legge ancora. 

Pensioni, aumento graduale dei requisiti

Nel Dpb trasmesso a Bruxelles anche il capitolo pensioni. “Con riferimento alle pensioni, nel biennio 2027-2028, si conferma, ad esclusione dei lavori gravosi e usuranti, l’aumento graduale dei requisiti di accesso al pensionamento connessi all’adeguamento all’aspettativa di vita”, si legge nel Documento.

Revisione calcolo Isee, Carta dedicata a te e bonus lavoratrici madri

 “Al fine di favorire l’accesso a determinate prestazioni agevolate, si introduce una revisione della disciplina per il calcolo dell’Isee, prevedendo maggiorazioni delle scale di equivalenza per i nuclei familiari con due o più figli e l’innalzamento della soglia di esclusione della casa di abitazione”, prevede ancora il Documento programmatico di Bilancio.

In materia di politiche sociali, “al fine di potenziare il sostegno alle famiglie, è rifinanziata, per le annualità 2026 e 2027, la ‘Carta dedicata a te’ destinata all’acquisto di beni alimentari di prima necessità”, inoltre “specifiche risorse sono destinate al completamento della riforma del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare ed è potenziata, per l’anno 2026, la misura già prevista nel 2025 per le lavoratrici madri di due o più figli titolari di reddito da lavoro non superiore a 40.000 euro su base annua”. Sono alcune delle misure della manovra, secondo quanto indicato dal governo nel Dpb inviato a Commissione Ue e Parlamento.

Interventi a sostegno dei salari

Dal punti vi vista del sostegno ai salari, il governo intende agire con sgravi fiscali su rinnovi e premi di risultato nel settore privato, e su sconti sul trattamento accessorio nel pubblico. “Al fine di favorire l’adeguamento salariale al costo della vita e rafforzare il legame tra produttività e salario nel settore privato – si legge nel Dpb – sono previsti specifici interventi di carattere fiscale per i lavoratori dipendenti in materia di rinnovo dei contratti e premi di risultato”. “Per le medesime finalità, nel settore pubblico – viene spiegato – si prevede una misura di agevolazione fiscale sul trattamento accessorio”.

Le risorse reperite da banche e e assicurazioni

“Oltre agli effetti di miglioramento del quadro di finanza pubblica dovuti alla rimodulazione del PNRR, concorrono al finanziamento della manovra, sul versante delle entrate, in particolare, le risorse reperite a carico del settore finanziario e assicurativo e, dal lato della spesa, specifici interventi sugli stanziamenti del bilancio dello Stato”, spiega il Documento programmatico di Bilancio che il Mef ha trasmesso alla Commissione europea. Le misure valgono lo 0,19% del Pil nel 2026 e nel 2027 mentre calano allo 0,1% nel 2027. “Tali interventi sono volti all’efficientamento della spesa corrente, mentre, relativamente alla spesa in conto capitale, rispondono alla necessità di migliorare la capacità di programmazione delle amministrazioni mediante una rimodulazione delle dotazioni di bilancio che tenga conto dell’andamento gestionale senza pregiudicare la realizzazione dei relativi interventi”, aggiunge il Dpb.

Ammonta a circa 11 miliardi nel complesso il contributo alla manovra da parte di banche e assicurazioni messo in conto dal governo, secondo quanto indicato dal Dpb. In particolare, il governo prevede circa 0,19 punti di Pil, equivalenti a oltre 4 miliardi per ciascuno degli anni 2026 e 2027. Per il 2028 la percentuale cala a 0,10 punti di Pil. Quindi circa 11 miliardi nel triennio.

 Il governo prevede un contributo di oltre 4 miliardi alla manovra per gli anni 2026 e 2027, pari allo 0,19% del Pil, per poi dimezzarsi nel 2028 a 0,10 punti. E’ quanto si evince dalla tabelle del Dpb. Nel documento non viene fornita indicazione sulla natura del contributo, che viene però espressamente previsto come non “una tantum”. Possibile che si pensi quindi a due provvedimenti di natura diversa. 

La rimodulazione delle spese del Pnrr è la voce più consistente della manovra, secondo la tabella del Dpb: ammonta a 0,22% del Pil, circa 5 miliardi nel 2026. Per poi calare a 0,03 punti nel 2027 e 0,02 punti nel 2028. 

Tagli a ministeri per circa 8 mld nel triennio

Il governo prevede di finanziare parte della manovra con tagli ai ministeri: si tratta nel triennio 2026-2028 di circa 8 miliardi. Nel Dpb inviato a Bruxelles viene prevista una revisione della spesa dei ministeri di 0,10 punti di Pil nel 2026, 0,11 nel 2027 e 0,14 nel 2028.

La spesa per la difesa

Riguardo alla spesa in difesa, come chiarito nel DPFP, il 29 luglio l’Italia ha già espresso l’interesse a fare ricorso allo strumento finanziario europeo SAFE (Security Action For Europe), per un ammontare pari a circa 15 miliardi. L’impegno a incrementare, in coerenza con quanto concordato a livello internazionale, il livello della spesa per la difesa e la sicurezza nazionale così come indicato nel DPFP, per un ammontare massimo pari allo 0,5 per cento del PIL nel 2028, è stato confermato dalle risoluzioni con le quali il Parlamento ha approvato Il suddetto Documento”. È quanto si legge nel Dpb inviato dall’Italia a Commissione Ue e Parlamento. “Tale aumento – sottolinea il governo – garantirebbe il rispetto degli impegni assunti in ambito internazionale e sarebbe compatibile con il mantenimento del rapporto deficit/PIL al di sotto della soglia del 3 per cento lungo tutto l’orizzonte considerato”. “La valutazione sulla richiesta di attivazione della clausola di salvaguardia nazionale è rimandata a una fase successiva – viene ribadito – tenuto anche conto dell’obiettivo di uscire dalla Procedura per Disavanzi Eccessivi”.

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