L’inflazione è in lieve calo nel 2025. In base ai nuovi dati dell’Istat – relative al mese di agosto – arriva all’1,6% su base annuale; era dell’1,7% nel mese precedente.
Piccolo aumento dei prezzi ad agosto
Ad agosto 2025, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile.
Discesa per energia e alimentari
La decelerazione del tasso d’inflazione si deve principalmente alla dinamica dei prezzi dei beni energetici regolamentati (da +17,1% a +12,9%) e non regolamentati (da -5,2% a -6,3%) e, in misura minore, a quella dei prezzi dei servizi relativi alle comunicazioni (da +0,5% a +0,2%) e dei beni alimentari lavorati (da +2,8% a +2,7%).
Crescita per cultura e trasporti
In accelerazione, invece, i prezzi dei beni alimentari non lavorati (da +5,1% a +5,6%), quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +2,7% a +3,0%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +3,3% a +3,5%). La crescita tendenziale dei prezzi dei beni si attenua (da +0,8% a +0,6%), mentre quella dei servizi si amplia (da +2,6% a +2,7%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni, dunque, aumenta portandosi a +2,1 punti percentuali (da +1,8 del mese precedente). La variazione congiunturale dell’indice generale (+0,1%) riflette l’aumento dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+2,1%), degli alimentari lavorati (+0,5%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,4%); scendono invece i prezzi degli energetici non regolamentati (-2,1%) e regolamentati (-0,3%).
Carrello spesa viaggia a +3,4%
Ad agosto i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona mostrano una dinamica in accelerazione passando da +3,2% a +3,4%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto mantengono lo stesso ritmo di crescita tendenziale a +2,3%. La stima iniziale dell’Istat era di un +3,5% per il cosiddetto ‘carrello della spesa’. “Ad agosto – osserva l’Istat – accelera la crescita su base annua dei prezzi del ‘carrello della spesa’ (da +3,2% a +3,4%) e, seppure in misura modesta, l’inflazione di fondo (passando da +2% da +2,1%)”.

