Mediobanca risponde a Caltagirone su Ops Banca Generali: “Opportuno e doveroso il voto dei soci”

Mediobanca risponde a Caltagirone su Ops Banca Generali: “Opportuno e doveroso il voto dei soci”

Il Cda di Piazzetta Cuccia replica alla VM 2006 facendo presente che “parlare di delega in bianco non ha senso”. Inoltre viene citata la passivity rule per via dell’Ops di Mps.

“E’ opportuno che i soci votino”. Mediobanca risponde così a Caltagirone sull’Ops a Banca Generali. Il Cda di Piazzetta Cuccia replica alla Vm 2006 (la società del Gruppo di Caltagirone), facendo presente che “parlare di delega in bianco non ha senso“. Inoltre tira in ballo la passivity rule per via dell’Ops di Mps.

Mediobanca precisa che l’assemblea degli azionisti è “chiamata a confermare al Cda i poteri che la passivity rule, cui Mediobanca è sottoposta per via dell’Offerta pubblica di scambio di Banca Mps, temporaneamente sospende“. E risponde a quanto aveva dichiarato Vm 2006 l’11 agosto. Per Piazzetta Cuccia quindi “parlare di ‘delega in bianco’ non ha alcun senso giuridico perché, in ogni caso, l’assemblea non ha il potere di sostituirsi al Cda come organo gestorio bensì quello di autorizzare gli amministratori a porre in essere atti o operazioni mentre la società è target di un’offerta pubblica”.

Inoltre – continua Mediobanca – di fronte alla forte “valenza industriale e finanziaria” dell’Ops su Banca Generali “ed in presenza dell’offerta Mps, contraddistinta, al contrario, da totale inadeguatezza, sia strategica che finanziaria, il Cda ha ritenuto non solo doveroso, ex art. 104 TUF, ma anche particolarmente opportuno che siano gli azionisti ad esprimersi sulle differenti opzioni strategiche per Mediobanca“.

“Relativamente all’affermazione per cui a ‘tutt’oggi non è disponibile né è dato conoscere il puntuale contenuto economico e negoziale degli accordi di partnership strategico-industriale di lungo periodo nei settori della banqueassurance, dell’asset management e dell’insure-banking’” Mediobanca “ricorda di aver formalmente proposto la conferma degli accordi esistenti tra Assicurazioni Generali e Banca Generali, consolidandone la durata temporale e l’allargamento al più ampio perimetro dell’operatore specializzato nel Wealth management che nascerebbe dall’integrazione di Banca Generali con il Gruppo Mediobanca“.

Secondo Piazzatta Cuccia è “dunque di tutta evidenza che il cuore degli accordi da stipulare con Assicurazioni Generali rifletta quelli attualmente in vigore che il Gruppo Caltagirone, azionista di Assicurazioni Generali, sicuramente conosce avendoli approvati il Cda di Banca Generali, ove risiedono i suoi rappresentanti. Inoltre, trattandosi di accordi tra società quotate, gli stessi sono stati comunicati e rappresentati al mercato al momento della stipula avvenuta nell’aprile 2025″. L’Ops di Mediobanca su Banca Generali era stata lanciata a fine aprile. “Quanto alla riferita insoddisfazione relativa alla ‘esigenza di conoscere dettagli sui rischi di esecuzione della medesima Offerta connessi tra l’altro alla compatibilità del proposto scambio di azioni proprie con il quadro normativo di riferimento’”, Mediobanca “rimanda al punto 13 della relazione illustrativa ai soci pubblicata lo scorso 6 agosto, ove sono svolte le argomentazioni per cui tale scambio di azioni proprie sia del tutto compatibile con la disciplina di cui agli articoli 142 del TUF e 144-bis del Regolamento emittenti che mirano a garantire il rispetto del principio della parità di trattamento tra azionisti nell’ipotesi in cui gli amministratori di una società quotata intendano procedere all’acquisto di azioni proprie. Non sussiste quindi a tal proposito alcun rischio di esecuzione“.

Il Consiglio di amministrazione ritiene infine che “l’Offerta su Banca Generali rappresenti una significativa opportunità di crescita coerente con gli obiettivi strategici del Gruppo Mediobanca, come prospettati nel piano ‘One Brand One Culture’ 2023-2026. Con sinergie stimate in 300 milioni di euro e un’equity story unica nel panorama bancario, l’unione con Banca Generali potrà comportare un ulteriore, forte re-rating del titolo. Dalla combinazione nascerebbe un leader europeo nel Wealth management, con oltre 200 miliardi di euro di Total financial assets, oltre il 50% dei ricavi derivanti da attività di Wealth management e un rendimento atteso dell’8%”.

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