Il debito pubblico cala di 10 miliardi a maggio 2025. Lo rende noto la Banca d’Italia nell’analisi ‘Finanza pubblica: fabbisogno e debito’.
Lo scorso maggio il debito delle amministrazioni pubbliche è diminuito di 10 miliardi rispetto al mese precedente. Il debito risulta quindi pari a 3.053,5 miliardi. Il muro dei 3mila miliardi era stato superato a febbraio 2025. Il decremento riflette la diminuzione delle disponibilità liquide del Tesoro (23,2 miliardi, da 46,2), parzialmente compensato dal fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (12,1 miliardi) e dall’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (1,2 miliardi).
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, la diminuzione del debito è imputabile a quello delle Amministrazioni centrali (10 miliardi); il debito delle amministrazioni locali e quello degli enti di previdenza sono rimasti invariati. La vita media residua è rimasta stabile a 7,9 anni. La quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia ha continuato a diminuire, collocandosi al 20% (dal 20,2% del mese precedente). Ad aprile (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quella detenuta dai non residenti era aumentata al 33% (dal 32,4% del mese precedente) mentre quella detenuta dagli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) era lievemente diminuita al 14,2% (dal 14,3%).
A maggio le entrate tributarie – dice poi la Banca d’Italia – contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 43,6 miliardi, in aumento dello 0,7% (0,3 miliardi) rispetto al corrispondente mese del 2024. Nei primi cinque mesi del 2025 le entrate tributarie sono state pari a 213,5 miliardi, in aumento del 3,3% (6,8 miliardi) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.